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szetela brescia

Fra i tanti stranieri passati nel calcio italiano non in tanti probabilmente ricorderanno il nome dell’americano Danny Szetela, transitato al Brescia in Serie B nella stagione 2008/2009. Il centrocampista a stelle e strisce nativo del New Jersey e, si dice, amico di infanzia di Pepito Rossi, ha una storia calcistica decisamente singolare nonostante i suoi soli 27 anni di età.

VENGO DA PASSAIC – Nato il 7 giugno 1987 a Passaic, centro della contea di Passaic che sorge sul fiume Passaic e dista solo 20 km dai celebri Lincoln Tunnel e ponte di Washington, i quali fungono da passaggi principali per la città di New York, Szetela vanta origini polacche ed in virtù di ciò possiede doppio passaporto, anche se è americano più del baseball e della pallacanestro. Ma al contrario della stragrande maggioranza dei suoi coetanei non si dedica nell’infanzia a questi sport ma al “soccer”, disciplina certamente meno popolare da quelle parti. Forse è per omaggiare le sue radici europee o chissà, fatto sta che il ragazzo con il pallone tra i piedi ci sa fare.

COME LA CANTERA – Szetela si forma nella IMG Soccer Academy di Bradenton, in Florida, un centro calcistico sorto nel 1999 per volontà della US Soccer Federation da cui sono venuti fuori calciatori di primo piano della Nazionale yankee come DaMarcus Beasley, Landon Donovan, Oguchi Onyewu, Jozy Altidore e Freddy Adu. Nel 2003 si fa notare al Mondiale Under 17 in Finlandia e subito giungono offerte da Everton e Manchester City, rifiutate però perché un trasferimento in Europa a soli 15 anni viene giudicato troppo affrettato ed il rischio di bruciarsi è sempre dietro l’angolo quando un ragazzino deve trasferirsi all’altra parte del mondo.

EUROPA ARRIVO – Nel 2004 debutta tra i profossionisti nelle fila del Columbus Crew, main team dell’Ohio con cui resta fino al 2007 giocando in tutto 34 partite ufficiali. E’ qui che si comincia a parlare sul serio di lui, un mediano che unisce alla sostanza anche buone corsa e qualità, cose che gli consentono di destreggiarsi senza problemi anche sulla fascia destra ed all’occorrenza come trequartista centrale. Frattanto giunge dall’Europa la proposta degli spagnoli del Racing Santander, ai quali Szetela dice di si, in contemporanea alla prima di 14 convocazioni nella Nazionale degli Stati Uniti (l’ultima nel 2008 e fra queste è sceso in campo in tre match). Curiosamente Szetela non calcherà mai i manto erboso in gare ufficiali con la compagine iberica, per cui non ha mai avuto modo di debuttare nella Liga.

BRESCIAPPOCO COSI’ – Come credenziale, oltre al già citato Mondiale Under 17, il giovane poteva contare su due ottime edizioni dei Mondiale Under 20 disputati con la selezione a stelle e strisce, cosa che addirittura gli valse per un certo periodo l’interesse più o meno velato della Roma. Alla fine però è il Brescia a farlo suo con il prestito a gennaio 2008 e da lì fino al luglio 2009 Szetela arriverà a disputare 26 incontri con le Rondinelle (per lo più spezzoni di partita) ed un gol (alla Triestina), oltre a perdere due play off rispettivamente contro l’Albinoleffe in semifinale ed i Livorno in finale. Non ci fu il riscatto principalmente per gravi e ripetuti problemi fisici, ed il giovane americano pagò successivamente anche per un episodio avvenuto fuori dal campo, in un periodo comunque già complicato della sua ancora giovane carriera: nel 2011, sotto i postumi di una sbornia, Szetela fu coinvolto in una scazzottata che lo vide trascorrere anche un breve periodo in prigione.

 

 

SUPERFLOP – Nel frattempo era finito per 200mila euro ai DC United già dopo la fine della sua dimenticabile avventura al Brescia, collezionando però solamente 4 presenze. Il primo marzo del 2010 Szetela smette improvvisamente di giocare a calcio a soli 23 anni rescindendo con la compagine di Washington e fallendo anche un provino con la squadra polacca del Lechia Danzica, arrivando al culmine della sua inarrestabile discesa con ben tre anni di inattività. L’opportunità di risalire gliela offre un piccolo club del New Jersey, l’Icon FC dove giocano anche altri due americani di origine polacca come lui, Jason Gorskie e Teddy Niziolek. In questo modo Szetela si avvicina anche a casa per circa sei mesi, poi a luglio accetta la proposta dei gloriosi New York Cosmos, nel frattempo risorti dopo i fasti degli anni ’70 con Pelé, Beckenbauer e Chinaglia ed il fallimento avvenuto nel 1984. Due anni fa la franchigia è stata rifondata ed attualmente “O Rey” è il presidente onorario del club.

LA RINASCITA – Ancora oggi Szetela gioca al fianco della leggenda Raul e dei ben noti Marcos Senna ed Ayoze, con allenatore l’italo-venezuelano Giovanni Savarese, meteora del Perugia nel 2000. La squadra newyorkese milita in NASL, formalmente la Serie B del sistema calcistico statunitense e fino ad oggi Szetela ha collezionato 21 presenze in tre diverse competizioni con 2 gol ed un assist. Proprio come i biancoverdi anche il nostro eroe sta vivendo una rinascita, è cominciato un nuovo percorso calcistico e probabilmente anche di vita dopo tante esperienze per lo più negative, e vicino casa questa promessa non mantenuta del calcio statunitense sembra stia trovando finalmente la sua giusta dimensione. Non è certo il sogno americano, ma può bastare così.

 

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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