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Kevin-Prince Boateng è tornato ad essere ufficialmente un calciatore del Milan, ma la sua seconda avventura rossonera per il momento non sta ripercorrendo la strada tracciata tra il 2010 e il 2013 nel capoluogo lombardo dove lasciò un discreto ricordo prima di trasferirsi allo Schalke 04. Finito fuori rosa già dall’inizio di questa stagione, il ghanese ha intrapreso un periodo di prova proprio al Milan per poi essere accolto in rosa da Sinisa Mihajlovic. Il minutaggio di Boateng però piange come dimostrano i soli 107 minuti raccolti in questa Serie A nelle 7 gare disputate, quasi tutte da subentrato, condite da una sola rete contro la Fiorentina. Solo tre presenze senza sussulti invece in Coppa Italia dove il ‘Diavolo’ ha raggiunto la finale. Proprio l’ex Schalke ha parlato oggi ai microfoni di ‘Milan Channel’ presentando la gara contro l’Atalanta e tracciando il quadro della situazione tra il Boa di qualche anno fa e la nuova versione milanista: “A Bergamo è sempre difficile giocare, ma se giochiamo come sappiamo vinciamo. Siamo più forti e dobbiamo farlo vedere. Sono più maturo, ho più esperienza di prima. Non dico sempre che sia un vantaggio. Prima giocavo con la testa libera, non pensavo tanto, uscivo e facevo quello che volevo fare. Oggi penso di più e questo forse mi frena, per questo sto cercando l’equilibrio delle due cose insieme”.

SQUADRA – Boateng ha poi proseguito rispondendo alle domande sulla sua nuova dimensione: “Ho un ruolo un po’ diverso per me, perchè sono sempre stato protagonista e titolare. Questo personalmente è un momento un po’ difficile per me, però è più importante la squadra. Prima del derby ho pensato una settimana a cosa dire alla squadra. Ho trovato la squadra un po’ insicura, ma è normale perchè si arrivava da un periodo in cui non si vinceva. Siamo cresciuti tantissimo, oggi vedo una squadra giovane. Dicono che non siamo una squadra, ma posso garantirlo che lo siamo”.

ANCHE IN PORTA – Il numero 72 rossonero ha infine concluso parlando della sua condizione fisica e della sua duttilità tattica: “Per un allenatore è un vantaggio avere un giocatore come me perchè posso giocare in diverse posizioni. Il fatto che giochiamo senza trequartista un po’ mi penalizza. Nel 4-4-2 posso fare la seconda punta girando attorno alla prima. Ho parlato con il mister, ho detto che posso giocare anche in porta. Sono in forma e sono al 100%”.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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