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totti

E’ finita col torello l’esibizione accademica della Roma. Una di quelle partite di fine campionato, quando le squadre non hanno più nulla da chiedere alla stagione. E’ settembre ma sembra maggio, con la Roma che domina pur giocando al piccolo trotto. Troppi i limiti dell’Astra Giurgiu, in campo con un 5-4-1 d’altri tempi. Un catenaccio raffazzonato, nel segno del “palla lunga e pedalare”. Il povero Alibec costretto a sgomitare tra i quattro un po’ distratti, presi d’infilata dopo pochi minuti e salvati da un’uscita disperata di Alisson. Da quel momento i capitolini hanno preso pieno possesso del match, giocato a ritmi blandi ma dominato. Spalletti ha riproposto lo schieramento ultra-offensivo, con Totti rifinitore e senza punti di riferimento in attacco.

Un esperimento già provato con il Crotone e realmente possibile solo in determinate occasioni, cioè quando gli avversari non hanno le capacità tecniche necessarie per ripartire con una certa pericolosità. Si è divertito a colpi di finte e di assist Francesco Totti, presente in tre dei quattro gol realizzati dai giallorossi. Altra prova maiuscola del capitano, da qualche giorno due volte ventenne.

Sul numero dieci poco da aggiungere mentre restano i dubbi sulla tenuta della squadra. Interrogativi che restano inevasi nonostante il successo rotondo ottenuto con i rumeni. Troppo poco per pensare ad una ripresa ma contava vincere per ristabilire le gerarchie nel girone. Ora le Roma è prima con quattro punti in compagnia dell’Austria Vienna, fermata in casa sullo zero a zero dal Plzen. Era importante recuperare un pizzico di fiducia attraverso una prestazione convincente e in tal senso i capitolini hanno assolto pienamente al loro compito.

Ora l’Inter

Non una gara come le altre. Domenica di fuoco per il biscione, chiamato adesso ad interpretare il successo sulla Juventus: un semplice exploit? Dopo le recenti apparizioni, il dubbio è più che lecito. Problemi ne ha anche la Roma, inghiottita da polemiche senza fine e già bollata come incompiuta. Per questo Roma-Inter assume un significato ancor più importante per i destini di entrambe le squadre. Un big match in “tono minore”, eppure decisivo. E’ settembre ma sembra maggio.

Roma Astra Giurgiu: il tabellino del match

ROMA (4-2-3-1): Alisson; Peres (64′ Florenzi), Manolas, Fazio, Jesus; Paredes, Strootman (69′ Gerson); Iturbe, Totti, Perotti; Salah (56′ Nainggolan).
A disp.: Szczesny, Seck, Dzeko, El Shaarawy.
All. Luciano Spalletti

ASTRA GIURGIU (4-3-3): Lung; Lazic (60′ Niculae), Fabricio, Geraldo Alves, Junior Morais; Mansaly (46′ Lovin), Seto, Sapunaru; Filipe Teixeira, Alibec, Nicoara (60′ Budescu).

A disp.: Gavrilas, Oros, Stan, Florea,
All. Marius Șumudică

Arbitro: Aliyar Aghayev (AZE)

Assistenti: Zeynal Zeynalov (AZE) – Rza Mammadov (AZE)
Quarto Ufficiale: Mubariz Hashimov (AZE)
Arbitri Addizionali d’Area: Orkhan Mammadov (AZE) – Rahim Hasanov (AZE)

Reti: 15′ pt Strootman, 47’pt Fazio, 2’st Fabrcio (aut), 8’st Salah

Ammoniti: Totti, Geraldo Alves.

Note: 13.509 paganti, 509.526,00 euro di incasso

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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