Skip to main content

Hysaj Napoli – Il terzino albanese è l’ombra di se stesso

Effetto boomerang. L’arma dei giovani torna spesso indietro, con conseguenze talvolta devastanti. Una medaglia e due volti che sovente si sovrappongono, dando risalto ai pro e ai contro legati appunto agli under. Ne ha il Napoli, tra titolari e riserve, nel solco di una tradizione innata e rilanciata con Sarri, uno che coi ragazzi sa lavorarci bene. Da qui le scelte in sede di mercato e le ambizioni rilanciate di alcuni virgulti dimenticati e deprezzati (si veda il caso Koulibaly). La strategia paga in termini di risultati (terzo posto in classifica ed appena tre sconfitte in campionato, meglio di Juve e Roma) e pagherà sotto l’aspetto economico: clausole valide solamente per l’estero, per evitare un Higuaìn bis e odore fortissimo di plusvalenze che finanzieranno, da qui ai prossimi anni, il mercato di De Laurentiis. Qui si esauriscono i tanti aspetti positivi, sublimati dalle capacità tattiche e organizzative del tecnico, perfetto direttore d’orchestra. E non è mica poco, considerando risultati e prestazioni che fanno del Napoli la più bella realtà del calcio italiano, almeno sotto il profilo della qualità e del gioco espresso.

LINEA VERDE

Non è tutto, ovviamente. Sarri si illumina quando snocciola le date di nascita, a seguito di vittorie e di esibizioni importanti e si incupisce quando gli stessi ragazzi palesano limiti endemici, inevitabilmente legati all’età. Prima della gara con il Palermo aveva appunto parlato di prova di maturità e dopo domenica sera è arrivata l’inaspettata e imprevedibile bocciatura. Stavolta la risorsa si è trasformata in limite. E’ accaduto e accadrà ancora perché è questa la natura adolescenziale della squadra, capace di stupire e sorprendere sempre, in un senso o nell’altro. C’è bisogno di tempo, come da tempo predica l’allenatore, per raccogliere i frutti di un lavoro cominciato da appena due anni. Ed è giusto consentire ai vari ’94, ’95 e addirittura ’97, di esprimersi secondo le loro possibilità e di sbagliare liberamente. C’è chi, nel percorso di crescita intrapreso, è già apparso più “maturo” mentre altri, dopo una stagione a tutta birra, stanno mordendo il freno.

HYSAJ: ASCESA E CADUTA

E’ il caso di Elseid Hysaj, il terzino albanese giunto al suo secondo campionato con il Napoli. Cinque milioni appena per strapparlo all’Empoli. Prezzo da comprimario e rendimento altissimo: una storia che spesso si ripete, soprattutto alle pendici del Vesuvio. E’ la favola più bella per De Laurentiis e in fondo anche per Sarri, galvanizzato dalla possibilità di arrivare al risultato attraverso le potenzialità espresse dalla bella gioventù. Un anno da Oscar, chiuso con un grande europeo. Si è fermata qui la parabola crescente dal laterale destro, da allora lentamente calato, per una serie di ragioni diverse ma intimamente collegate tra loro:

  • Mercato. Prima ancora della vetrina europea, Elseid Hysaj è stato al centro di una serie infinita di voci, alimentate da Mario Giuffredi, procuratore del terzino albanese. Il presunto interessamento delle big europee, al quale ha fatto seguito un rinnovo importante chiesto e ottenuto dall’entourage del calciatore, potrebbe aver distratto il ragazzo, evidentemente attratto dalla possibilità di trasferirsi in un club ancor più blasonato. Una “storia” prematura, più dannosa che utile.
  • Normalizzazione. Hysaj compirà ventitré anni il due febbraio e rientra ancora a pieno titolo nella categoria dei giovani. Va dunque aspettato e perdonato, senza proporre il paragone con la passata stagione, semplicemente perfetta. Picchi e cali sono il sintomo di un assestamento che tarda ancora ad arrivare
  • Stanchezza. Elseid Hysaj è terzo nella classifica dei calciatori più impiegati da Maurizio Sarri. Tra campionato, Champions League e coppa Italia, è già arrivato a quota 2245’. Hanno fatto meglio solamente Reina (2610’) e Callejon (2524’).
  • Mancanza di alternative. La scorsa estate il Napoli ha provato a chiudere l’acquisto di un terzino in grado di giocare su entrambe le fasce. Basti pensare a Santon, acquistato e poi rispedito al mittente dopo l’esito negativo delle visite mediche, oppure a Donati, trattato a lungo e poi abbandonato. La società dunque si era posta il problema ma poi, complici le difficoltà riscontrate in sede di mercato, ha preferito confermate lo status quo, lasciando la gestione della fascia a destra a Hysaj e Maggio. Il vecchio tenore, però, ha da tempo abbandonato le scene; è prossimo ai trentacinque anni e (senza esagerare) non piace a Sarri che infatti lo impiega col contagocce, nonostante le difficoltà manifestate da Hysaj, costretto dunque a giocare sempre e comunque.

Tutto Elseid, nel bene e nel male. Il futuro sarà suo se imparerà a superare e a gestire meglio i momenti difficili. Un impegno che segna il confine tra la promessa e la certezza.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

Lascia una risposta