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Montezine Napoli Xavi – Da brasiliano a qatariota, la storia di un talento sottovalutato.

In un Paese come il nostro a livello sportivo è veramente difficile lasciare il segno, in ogni disciplina. Ovviamente un occhio di riguardo viene posto su quello che, ancora oggi, è considerato lo sport nazionale. Il calcio produce, importa ed esporta ogni giorno talenti nuovi, giovani, rampanti. Che siano italiani o stranieri, tutti questi ragazzi hanno in comune un solo obiettivo: quello di emergere dalla massa, per imporsi agli occhi del mondo.

Probabilmente anche Fabio Montezine, nel mezzo della sua carriera italiana, aveva questo obiettivo. Legittimo, come ogni sogno che valga la pena inseguire. Benvoluto e rispetto, ma anche poco conosciuto, Montezine ha fatto il massimo per imporsi in Italia. Riuscendoci solo in parte, in un microcosmo che non può rappresentare un’intera galassia. La sua storia, però, si è evoluta in maniera talmente singolare da meritare un capitolo a parte nel romanzo del pallone. Un libro sempre pieno di colpi di scena e stranezze, nel quale alla fine (quasi) tutto ha un senso.

Neapolitan sensation

Dopo un principio di carriera tra Brasile e Ucraina, l’Udinese preleva Montezine dal Viktoria Plzen. In maglia friulana non giocherà mai, tanto è vero che viene ceduto immediatamente nel mercato successivo. La nuova destinazione è quella del Napoli: gli azzurri, appena retrocessi in Serie B, cercano di ripartire per ritrovare la massima serie.

Il calciatore resterà in azzurro fino al 2004, anno del fallimento del club. In questi 3 anni Montezine si fa ben volere dai tifosi: molto carioca a livello di qualità, viene ricordato soprattutto per un atteggiamento umile e per la pregevole fattura delle sue reti di sinistro, spesso siglate con gesti balistici di primaria importanza o su calcio di punizione. In totale saranno 8 i gol con la maglia del Napoli da parte di Montezine, siglati in 80 presenze tra Serie B e Coppa Italia.

Fabio Montezine

Fabio Montezine – FOTO: PressPhoto

Purtroppo per lui, il 17 marzo 2004 si procura un grave infortunio, che lo tiene fuori dalla squadra fino alla fine della stagione. Proprio per le sue “precarie” condizioni fisiche non verrà integrato nella rosa del primo Napoli di Aurelio De Laurentiis, quello post fallimento che riprenderà il suo percorso dalla Serie C1. Una decisione che farà arrabbiare molti tifosi, perché Montezine ha indubbiamente talento – forse anche non totalmente espresso – e ha dimostrato attaccamento alla casacca nel corso degli anni.

Cambiare verso

Montezine resta però in Serie C1: viene acquistato dall’Avellino, per il quale segnerà un gol in appena 9 presenze. Nella stagione successiva il ragazzo prende probabilmente la decisione che cambia la sua vita, non solo calcistica: Montezine va a giocare in Qatar. Precisamente prima all’Al-Arabi, per una singola stagione, poi all’Umm-Salal.

Qui il calciatore da brasiliano diventa qatariota: il cambio di naturalizzazione gli consente di diventare, quasi immediatamente, uno dei leader della Nazionale. Con la sua esperienza e il suo talento, Montezine fa crescere sensibilmente il movimento qatariota, ancor prima che questa ricca terra diventasse preda di investitori e calciatori a fine carriera.

A tal proposito, tra gli altri Montezine si ritrova ad affrontare anche uno che in carriera ha fatto qualcosa di buono, tale Xavi Hernandez. Uno che ci ha creduto, riuscendo. Due “giovani vecchi”, con storie agli antipodi ma con un solo obiettivo, raggiunto: quello di dare tutto. E forse, chissà, a Napoli ancora rimpiangono Fabio Cesar Montezine, l’oriundo atipico dal sinistro magico.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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