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TOTTI ROMA RITIRO – Passerà. Deve passare. Non ora, perché sarebbe impossibile. Ma in seguito lo farà. Adesso Francesco Totti deve solo godersi le sue lacrime. Il verbo scelto non è frutto del caso, perché quelle del numero 10 sono lacrime di gioia, in qualche maniera. Un pianto di resa che riporta alla realtà, ma anche di sfogo dopo mesi tormentati e tesi. Francesco Totti è un uomo fortunato perché ha vissuto il sogno di ogni bambino: giocare a calcio con la sua squadra del cuore. Vincere, con quella stessa squadra. Amare ma soprattutto, essere amato. E l’amore non è mai banale, a dispetto del tempo non cambia, non ti abbandona, non tradisce. Il sentimento che più fa soffrire è anche quello che regala le emozioni più grandi. Emozioni che l’Olimpico ha vissuto, immagazzinato e incanalato verso il Re, anche durante un’ultima giornata al cardiopalma. Nella calda serata romana è finita la storia ma è iniziata la leggenda. Di amare, ripetiamo, non si può smettere mai.

Totti dà l’addio più sofferto. Ma la storia d’amore con la Roma non finirà mai

L’ultima stagione di Francesco Totti è stata forse la più devastante a livello emotivo. Accompagnato idealmente alla porta da una società che non può più credere in un 40enne, nonostante il “vecchietto” in questione sia ancora un fenomeno, l’incoronato ottavo Re di Roma ha stretto i denti e pedalato, giocato spezzoni di partita che per un campione come lui potevano sembrare persino offensivi. Totti è stato zitto quando poteva parlare, ha sofferto in silenzio invece di urlare il suo disagio al mondo. Il Fato l’ha messo contro un ex alleato. Spalletti sentenziò bene nel finale della scorsa stagione: “Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada”. Nessuno poteva fare un passo indietro: entrambi sono stati forti. Entrambi, forse, sono stati un po’ deboli. Gli obiettivi – almeno quelli minimi – sono stati raggiunti. Ora resta solo qualche rimpianto e un sottile logorio all’ombra di un rapporto oramai finito.

Innovatore, talentuoso, genio, inumano. Per Totti tanti aggettivi e alcuni epiteti paiono decisamente inadatti. Troppa grandezza per un uomo solo, troppa importanza per usare parole note. Una carriera passata tra assist illuminati, cucchiai indigesti per i portieri, gol spettacolari e tanta beneficenza all’esterno dei campi da gioco. Come tutti gli esseri umani, anche Totti ha spesso pagato un’altra faccia della medaglia poco edificante: il pestone a Ramelow, il calcione a Balotelli, lo sputo a Poulsen. Errori che vengono eclissati dal resto. Come qualsiasi figura di riferimento, Totti è polarizzante: per alcuni è il più grande giocatore italiano di tutti i tempi davanti a mostri sacri come Baggio e Del Piero, per altri uno che avrebbe meritato fortune meno radiose. A dispetto delle parole, per Francesco Totti parlano i numeri metafisici di una carriera che lo ha visto protagonista e condottiero dei frammenti di sogni della Capitale giallorossa.

Unico grande amore

Totti

FOTO: AS Roma

Una scelta coraggiosa quella di un uomo che sacrifica sé stesso per un grande amore: gli anni a Madrid, la vittoria del Pallone d’Oro, una carriera leggendaria in Europa. Le sliding doors possono variare a vostro piacimento. Ma come la maglia resterà sempre sulla pelle e nel cuore dei tifosi, anche Totti è rimasto a Roma per alzare l’unico vessillo possibile. Una lunga e immensa storia d’amore, che non è finita e non finirà: Totti e la Roma sono due entità ormai inscindibili e nessuno vuole dividerle. Anche se in molti, nel corso degli anni, ci hanno provato. Fallendo sempre miseramente.

Ammirato da Maradona, sognato dai ragazzini, idolatrato dai tifosi. Solo a pochi eletti è consentita la gloria eterna e Francesco Totti, siamo certi, rientra in questa poderosa quanto elitaria lista. E mentre l’Olimpico canta il suo nome, saluta la sua dipartita sportiva e sogna l’avvento di un nuovo leader, Francesco Totti ha bisogno di piangere. Perché il grande amore – per la Roma ma specialmente per il calcio, che ha fatto da tramite a questo racconto fantastico – resta sempre impresso, anche quando sai che è il momento di andare via. Anche quando sai che sembra finita ma in realtà finita non lo è mai.
Fai finta di non lasciarmi mai anche se dovrà finire prima o poi questa lunga storia d’amore. Ora è già tardi ma è presto se tu te ne vai.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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