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Di peccati di gioventù se ne commettono parecchi ed anche il mondo del calcio non fa assolutamente eccezione. Quando si è giovani ed inseriti in un contesto di spogliatoio come quello dello storico Manchester United gli errori però si pagano a caro prezzo. Lo sa benissimo Gerard Pique che in una lunga intervista si è raccontato a The Players Tribune ed ha rivelato un curioso aneddoto su Roy Keane: “Ricordo che ci stavamo cambiando nello spogliatoio, vicino a me c’erano Giggs, van Nistelrooy e proprio al mio fianco Roy Keane. All’improvviso si sente un telefono vibrare, io capisco subito che è il mio. Lo avevo lasciato nei pantaloni della tuta con la vibrazione, Roy non riesce a capire da dove venga e comincia ad aggirarsi per lo spogliatoio come un pazzo, con gli occhi spiritati. Sembrava la scena di Shining in cui Jack Nicholson infila la testa nella porta. A un certo inizia a urlare come un forsennato: “Di chi è il telefono?!?”. Non risponde nessuno. Poi grida ancora più forte e io dico: “Scusa, è il mio”. Roy impazzisce, perde la testa e inizia a urlarmi in faccia. Non ho mai avuto così paura come in quel momento. Ma quel giorno ho imparato la lezione. Oggi tutto è cambiato, i giocatori restano incollati agli smartphone fino all’inizio della partita”.

Le confessioni di Pique: da Roy Keane al gruppo WhatsApp

Pique ha quindi proseguito parlando di un gruppo WhatsApp con i calciatori del Real: “Tutti sanno che i calciatori hanno dei gruppi su Whatsapp. Ne ho uno per i miei amici, ma pure uno con i compagni del Barcellona. Il mio preferito però vi sorprenderà. Quest’anno, quando eravamo già 8-9 punti sopra il Real Madrid, ho creato un gruppo con i giocatori della Nazionale di Real e Barça. Solo guardando ciò che dicono i media sembra che ci odiamo a vicenda, ma in realtà ci scambiamo opinioni su tattiche, filosofie calcistiche e libri letti… Ovviamente sto scherzando. L’unica cosache facciamo su quel gruppo è gettare merda l’uno sull’altro parlando di Barcellona e Real. E’ davvero il migliore, siamo come bambini. La verità è che per me è particolarmente divertente visto che abbiamo 15 punti di vantaggio, quindi cerco di essere ‘creativo’ nelle mie risposte. Lo scorso anno, quando hanno vinto tutto, postavano foto sorridenti e mostravano i muscoli come The Rock, scrivendo #halamadrid e o mettendo immagini di trofei. Questa stagione le vibrazioni sono diverse, le foto su Instagram sembrano più sobrie… Quindi io gli scrivo sul gruppo: “andiamo ragazzi, perché siete così seri?”. Ho dato un nome speciale al gruppo, si chiama ‘Congratulations’.”

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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