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Altra puntata della telenovela Raiola Guardiola. Se nei riguardi dell’allenatore spagnolo è ben noto il pensiero di Zlatan Ibrahimovic, il giocatore più famoso assistito dal buon Mino, lo stesso era anche l’opinione che dell’attuale manager del Manchester City si era fatto il più celebre e ‘temuto’ agente di calciatori. Il procuratore originario della Campania ha definito proprio Guardiola “un codardo, un cane” ai microfoni del Daily Mail. Raiola ha il dente avvelenato con Pepe per la gestione diventata problematica di Ibra al Barcellona nel 2009. L’attaccante svedese finì presto ai margini in maglia blaugrana, dove al centro di tutto c’era Lionel Messi. Si giocava in funzione di lui, come raccontato nella sua biografia di qualche anno fa dallo stesso giocatore da qualche giorno accasatosi ai Los Angeles Galaxy.

Raiola Guardiola: “Pep fu fortunato, Galliani riuscì a trattenermi”

Ed ora Raiola rincara la dose. “Come allenatore è fantastico, ma come persona Guardiola vale zero. Se il Manchester City dovesse riuscire a vincere la Champions League, se ne canteranno le lodi e si dirà quanto è bravo in panchina. Io però continuerò ad odiarlo”. Raiola svela anche un retroscena. “La sera della finale di Champions League del 2011 andai a cercarlo di persona. Si giocava Barcellona-Manchester United a Wembley e vinsero i catalani per 3-1 (Ibrahimovic non prese parte alla gara, ndr). Guardiola fu fortunato perché c’era Adriano Galliani che riuscì a trattenermi. Dissi a Zlatan di andare da lui per esprimergli il proprio malumore, ma Guardiola lo ignorava, non lo faceva giocare. Non lo ha nemmeno degnato di un saluto. E la stessa cosa ha fatto con Maxwell. Il brasiliano è una delle persone più buone ed educate che io abbia mai conosciuto. Allora dissi ad Ibrahimovic di parcheggiare la sua Ferrari sul posto di Guardiola”.

 

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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