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Vi ricordate il celebre cucchiaio su calcio di rigore del brasiliano Maicosuel che di fatto costò l’eliminazione dell’Udinese ai preliminari di Champions League nel 2012? Di sicuro non lo ha dimenticato il tecnico dell’epoca, Francesco Guidolin. L’ex allenatore dell’Udinese ha rivangato anche l’episodio legato a Maicosuel a distanza di ormai quasi 6 anni in una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Dopo 6 anni non riesco ancora a sputarlo fuori. Mi perseguita. Non gli ho chiesto perché aveva fatto quel cucchiaio. Ma l’errore era stato mio, tra i cinque rigoristi avrei dovuto mettere chi aveva portato la squadra fin lì, non l’ultimo arrivato”. Guidolin ha poi parlato delle panchine su cui si sarebbe potuto accomodare in carriera: “Quando cercavo le grandi, loro non mi volevano. Quando erano loro a cercarmi, ho rifiutato io. Come col Napoli. Ora aspetto, senza stress. Mi piacerebbe allenare una nazionale. L’Italia? Ho detto una nazionale, non la Nazionale”.

I ricordi di Guidolin, tra Atalanta e Udinese

Guidolin ha continuato sulle sue avventure con Atalanta e Udinese: “Nel 1993 non ero ancora pronto per debuttare in A ma quella squadra (l’Atalanta ndr) è poi retrocessa, segno che chi mi ha sostituito non ha fatto grandi cose.” Sui nerazzurri di oggi invece: “Ha un tipo di gioco particolare: intensità, aggressività, pressing alto, organizzazione e marcature a uomo a centrocampo. Gomez mi fa impazzire, non è un colosso ma non perde mai brillantezza ” Ricordi completamente diversi invece quelli legati all’Udinese: “In quattro anni abbiamo conquistato un quarto posto, due preliminari di Champions e uno di Europa League. Era forte come l’Atalanta di oggi, però se ne parlava poco, mai capito perché. Ci soffrivo”.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno

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