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La recente sentenza del TAR della Liguria, che stabilisce l’obbligo di assegnare il Festival di Sanremo tramite gara pubblica a partire dal 2026, continua a far discutere. Tra i commenti più interessanti spicca quello di Iva Zanicchi, vincitrice di tre edizioni del Festival e voce autorevole della musica italiana. La cantante ha espresso un’idea che ha subito acceso il dibattito: un Sanremo targato Mediaset con Stefano De Martino alla conduzione e Maria De Filippi nel ruolo di direttrice artistica.

In un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, Iva Zanicchi ha ipotizzato un futuro diverso per il Festival, suggerendo una nuova formula nel caso in cui l’organizzazione non venga più affidata alla Rai: “Il Festival e la Rai è un binomio che è sempre stato vincente e mi auguro resista, ma non è detto che qualcun altro non possa organizzarlo bene lo stesso… Magari Mediaset con De Martino alla conduzione e dietro l’esperienza e la forza di una garanzia assoluta come Maria De Filippi nelle vesti di direttrice artistica. Quello sì che sarebbe il non plus ultra. Magari succede per davvero.”Questa proposta ha acceso l’immaginazione del pubblico, che già vede una possibile evoluzione del Festival sotto la guida di due figure amatissime della televisione italiana.

La sentenza del TAR

La sentenza del TAR segna un cambiamento epocale per il Festival. Il Comune di Sanremo, proprietario del marchio, sarà obbligato a indire una gara pubblica per l’assegnazione dell’organizzazione dell’evento. Questa decisione potrebbe mettere fine alla storica esclusiva della Rai, aprendo la porta a emittenti concorrenti e piattaforme digitali.

Dal 1955, anno in cui il Festival è stato trasmesso per la prima volta in televisione, la Rai ha avuto un rapporto simbiotico con l’evento, rendendolo un simbolo del servizio pubblico italiano. La possibilità che il Festival passi a un’altra emittente rappresenta non solo un rischio economico, ma anche un potenziale cambiamento nella sua identità culturale. Attenzione però, si tratta di marchio non di format del Festival che invece appartiene alla Rai.

Quanto vale Sanremo per la Rai?

Il Festival di Sanremo è uno degli eventi più redditizi per la Rai. Durante l’edizione del 2024, i ricavi pubblicitari hanno superato i 50 milioni di euro, con uno share medio del 60% durante le serate finali. Questi numeri testimoniano l’importanza del Festival non solo come evento musicale, ma anche come asset economico e mediatico.

Oltre ai guadagni diretti, Sanremo genera un’enorme attenzione mediatica, posizionando la Rai come il principale polo dell’intrattenimento culturale in Italia. La perdita dell’esclusiva significherebbe un colpo significativo sia sul piano finanziario che su quello dell’immagine.

L’ipotesi Discovery e il ritorno di Amadeus

Iva Zanicchi ha anche commentato l’eventualità che il gruppo Discovery possa partecipare alla gara, proponendo di riportare Amadeus alla guida del Festival sul canale Nove: “Amadeus ha fatto dei Festival meravigliosi. È un grandissimo organizzatore, un grande presentatore. Merita tutta l’ammirazione come conduttore e anche come uomo.”

Amadeus, che ha portato Sanremo a livelli record durante la sua direzione artistica, rappresenta una figura chiave per il successo del Festival. Il suo ritorno, anche sotto una nuova emittente, potrebbe garantire continuità e qualità all’evento.

Le ipotesi di Iva Zanicchi, così come la sentenza del TAR, aprono scenari inediti per il Festival di Sanremo. La possibilità di un Sanremo targato Mediaset o trasmesso da altre piattaforme potrebbe rappresentare un cambiamento storico, ma anche un’occasione per innovare il format.

In ogni caso, il futuro del Festival appare sempre più incerto e ricco di sfide, con l’inevitabile necessità di bilanciare tradizione e innovazione per mantenere vivo l’interesse del pubblico.