Io speriamo che me la cavo è uno dei film più famosi della carriera di Paolo Villaggio. Un capolavoro degli anni ’90 ispirato dall’omonimo romanzo di Marcello D’Orta. Una storia che la regista Premio Oscar Lina Wertmuller ha modificato in parte, rendendola immortale.
Quali sono le location di Io speriamo che me la cavo? Dove è stato girato il celebre film del 1992? Scopriamo insieme i set sfruttati per la commedia. Iniziamo col dire che Napoli non trova tanto spazio quanto si potrebbe pensare.
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Io speriamo che me la cavo dove è stato girato
Se si parla della trama, il film Io speriamo che me la cavo è ambientato a Corzano. Questa cittadina, mostrata in provincia di Napoli, vede un professore ritrovarsi per caso a insegnare in una classe di “scugnizzi”, comprendendo a malapena ciò che dicono ma soprattutto il loro modo di vivere. Si calerà in una realtà totalmente distante dalla sua, ritrovandosene accresciuto.
La maggior parte delle riprese, però, non è stata effettuata a Napoli e neanche in Campania, a dire il vero. Lina Wertmuller si è mossa soprattutto nel Borgo Antico di Taranto. Una sola scena è stata girata in provincia di Napoli, precisamente nella San Giorgio a Cremano di Massimo Troisi. Si tratta di villa Pignatelli di Montecalvo, oggi struttura fatiscente. Un’altra, invece, presso la Reggia di Caserta.
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Dove si trova Corzano in provincia di Napoli
Il maestro Marco Tullio Sperelli, interpretato da Paolo Villaggio, giunge per errore a Corzano, in provincia di Napoli. Avrebbe invece dovuto iniziare a lavorare a Corsano, nella sua Liguria. La realtà geografica italiana è però ben differente da quanto narrato nell’adattamento del romanzo di Marcello D’Orta.
Se si parla di Corsano, con la “s”, si parla infatti di un comune in provincia di Lecce, in Puglia. In Campania non vi è traccia di Corzano, con la “z”, e neanche in tutta la Campania. Si tratta invece di un comune in provincia di Brescia, in Lombardia. Nessuna scena è stata girata qui, con la produzione che ha preso in prestito soltanto il nome.
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