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Tutto su L’ufficiale e la spia, il film di Romano Polanski tratto dalla vera storia del caso Dreyfus: ecco la trama, il finale e la spiegazione del film.

L’ufficiale e la spia è l’ultimo film diretto da Roman Polanski, uscito nel 2019 e con Jean Dujardin protagonista assieme ad altri nomi noti del cinema francese: Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric e tanti altri.

Di genere storico, la trama è tratta direttamente dal romanzo omonimo di Robert Harris, ispirato però a una storia vera. Racconta infatti uno scandalo politico-diplomatico avvenuto nella Francia di fine Ottocento, che assunse presto i connotati di un caso giudiziario macchiato di antisemitismo.

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L’ufficiale e la spia: trama e finale

Nel 1895, il nuovo capo dei servizi segreti militari francese Marie-Georges Picquart (Dujardin) inizia a riguardare le carte del processo dell’anno prima contro il capitano Alfred Dreyfus (Garrel), un ufficiale ebreo-francese condannato alla prigione sull’Isola del Diavolo, in Guyana, con l’accusa di spionaggio a favore dei tedeschi. Secondo Picquart, infatti, il processo sarebbe stato sommario, e la vera spia sarebbe un’altra persona, il maggiore Esterhazy.

I tentativi di riaprire il caso, però, vengono fermati dal comando dell’esercito, per non mettere in imbarazzo i militari. Piacquart viene allontanato, me risce a fare sapere ciò che ha scoperto ad alcuni amici influenti, che mettono in piedi un comitato in favore di Dreyfus, a cui aderisce anche il noto scrittore Emile Zola (André Marcon), che denuncia le irregolarità del processo nel suo famoso articolo J’accuse. Picquart viene arrestato, Zola denunciato per diffamazione e condannato, mentre l’opinione pubblica si scaglia contro gli innocentisti.

Ma quando il tenente colonnello Henry (Gregory Gadebois) perde un duello contro Picquart e poi ammette di aver fornito una falsa testimonianza contro Dreyfus, il capitano viene rimpatriato e sottoposto a un secondo processo. Il procedimento, macchiato dall’assassinio dell’avvocato di Dreyfus, si chiude però con una nuova, più lieve condanna. Solo anni dopo Dreyfus verrà prima graziato e poi finalmente assolto e reintegrato nell’esercito, anche se gli anni trascorsi in prigione non verranno conteggiati al fine di ottenere una promozione. Picquart, nel frattempo riabilitato e promosso Ministro della Guerra, non può fare altro per aiutarlo.

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L’ufficiale e la spia: spiegazione del film

L’ufficiale e la spia racconta con precisione e dovizia di particolari una storia vera avvenuta nella Francia di fine Ottocento. Un aspetto fondamentale del film è quello di mettere bene in scena il clima dell’epoca, segnato da un profondo e diffuso antisemitismo presente in tutta Europa, che nei decenni successi sarebbe poi esploso in Germania. Oltre a ciò, va tenuto in considerazione il clima di forte sospetto tra le nazioni, in particolare tra Francia e Germania, in cui già si potevano notare le tensioni alla base della Prima Guerra Mondiale.

Polanski è stato interessato a dirigere questa storia anche per via delle sue origini ebraiche (già argomento di un altro suo film precedente, Il pianista, del 2002), dato che il caso Dreyfus fece molto scalpore all’epoca, essendo avvenuto in un paese democratico e civilizzato.

Secondo alcuni critici, un altro elemento dietro il film riguarda le vicende personali di Polanski. L’ufficiale e la spia insegna chiaramente a non credere ciecamente alla verità processuale, perché questa può essere spessa manipolata da errori e macchinazioni politiche; lo stesso regista franco-polacco è stato condannato negli Stati Uniti per violenza sessuale, accuse da lui sempre negate. Finora è sempre sfuggito all’arresto non rientrando più negli USA, e ha ricevuto il supporto di molti importanti personaggi del mondo della cultura (tra cui anche Louis Garrel, che interpreta Dreyfus in questo film).

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