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La vera storia dietro L’ufficiale e la spia, il fil del 2019 diretto da Roman Polanski e dedicato al celebre caso Dreyfus.

L’ufficiale e la spia è al momento l’ultimo film diretto da Roman Polanski, affermato regista franco-polacco 88enne, uscito nel 2019 con un cast che vanta due grandi nomi del cinema francese e internazionale, Jean Dujardin e Louis Garrel.

L’opera è tratta dall’omonimo romanzo di Robert Harris, uscito in Francia come J’accuse (che è anche il titolo originale della pellicola), e ispirato a un vero fatto di cronaca avvenuto nella Francia di fine Ottocento. Harris ha scritto il romanzo proprio su suggerimento di Polanski, interessato alla vicenda, dopo che i due avevano già collaborato assieme nel 2010 per il film L’uomo nell’ombra, adattamento di un altro libro di Harris, Il ghostwriter.

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L’ufficiale e la spia: la vera storia dietro il film

Il caso che ha ispirato il film di Polanski è il celeberrimo caso Dreyfus (anche noto con la dicitura francese di affaire Dreyfus), avvenuto in Francia alla fine dell’Ottocento: un capitano dell’esercito, Albert Dreyfus, venne condannato frettolosamente come spia tedesca, e dietro la sentenza si annidava lo spettro dell’antisemitismo, essendo Dreyfus ebreo e, quindi, considerato il perfetto capro espiatorio.

Il momento storico era drammatico: le nazioni europee vivevano un periodo di forte tensione nazionalista, e in particolare non correva buon sangue tra Francia e Germania, che si erano già affrontate in guerra vent’anni prima (il conflitto aveva visto la vittoria tedesca e la perdita dell’Alsazia e della Lorena da parte della Francia). Inoltre, i sentimenti antisemiti erano largamente diffusi in tutto il continente, e in generale nella società occidentale. Questo favorì il clima d’odio verso l’innocente Dreyfus e i suoi sostenitori, tra cui lo scrittore Emile Zola.

Harris è noto per la sua grande abilità nel fare ricerche per i suoi libri e tenere il più possibile fede alla verità storica di ciò che riporta (celebre la sua trilogia dedicata a Cicerone, così come il romanzo Pompei), per cui anche ne L’ufficiale e la spia i fatti narrati sono molto fedeli a quanto accaduto realmente.

Il caso Dreyfus ha avuto una grande eco sull’opinione pubblica francese e non solo, venendo spesso trasposto in opere letterarie (una anche firmata da Umberto Eco, Il cimitero di Praga), teatrali e soprattutto cinematografiche. Addirittura, i primi due film sono stati realizzati proprio mentre il caso occupava le pagine dei giornali, nel 1899 e nel 1902, mentre il terzo appena dopo l’assoluzione di Dreyfus (1908).

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