Storia di una ladra di libri è un film del 2013 tratto dall’omonimo romanzo di Markus Zusak. Una storia che ha tanto da insegnarci. Un racconto universale, che non trova la sua nascita e morte nel periodo storico in cui viene contestualizzato. Il suo valore dura ancora oggi, perché il messaggio sa essere ancora tremendamente attuale e poi, parlando di storia, questa ha il brutto vizio di ripetersi.
Qual è il messaggio che ci lascia Storia di una ladra di libri? Qual è il significato ultimo di questa pellicola dal ricco cast, con Sophie Nelisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson.
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Storia di una ladra di libri, significato
Il sapere è salvezza. La conoscenza è veicolo di speranza. La memoria va tutelata. Sono queste le “armi” che l’umanità può brandire contro le atrocità di cui la nostra specie è capace. La protagonista è attratta dai libri, che al tempo del nazismo venivano scaraventati nelle fiamme, pur non sapendo leggere. Intende venir fuori dall’oblio in cui è intrappolata a causa del suo analfabetismo. Il suo percorso di crescita passa attraverso quelle pagine proibite. Leggere è il suo atto di ribellione, così come andare a caccia della verità e non fermarsi a una narrazione distorta e soggettiva degli eventi può aiutare tutti noi a non permettere che certe tragedie si compiano ancora.
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Il film precisa come le parole siano vita. Grazie a essere è possibile immaginare mondi altri, evadere dallo stato di morte perenne che attanaglia il mondo nel tempo in cui la storia è ambientata. Leggere è salvezza. I libri sanno essere un legame con il passato, il che può ricordare cosa il mondo sia stato in varie epoche e cosa potrebbe tornare a essere, nel bene e nel male. La morte che gli uomini infliggono ad altri uomini è frutto dell’ignoranza e la cultura è l’arma più potente di cui disponiamo.
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