La storia di Pierluigi Torregiani è raccontata nel film Ero in guerra ma non lo sapevo, ma che fine hanno fatto moglie e figli del gioielliere assassinato?
Ero in guerra ma non lo sapevo è un film diretto da Fabio Resinaro (già autore, assieme a Fabio Guaglione, di Mine e Dolceroma), prodotto da Luca Barbareschi e con Francesco Montanari protagonista, è uscito a gennaio al cinema e sarà stasera in tv, nell’anniversario dell’omicidio di Pierluigi Torregiani, uno dei tragici eventi dei cosiddetti Anni di Piombo.
Racconta infatti una nota tragica storia degli Anni di Piombo, raccontata in vari libri tra cui, in particolare, quello omonimo da cui è tratto il film, scritto nel 2006 da Alberto Torregiani, uno dei figli del gioielliere assassinato dai PAC, assieme a Stefano Rabozzi.
Pierluigi Torregiani, moglie e figli oggi
Il libro si concentra in particolare su ciò che avvenne prima dell’omicidio di Pierluigi Torregiani, sul contesto sociale dell’epoca ma anche sulla vita privata della famiglia della vittima, essendo l’autore direttamente coinvolto nella vicenda.
Pierluigi Torregiani, che nel film è interpretato da Francesco Montanari, aveva una moglie, Elena (che nel film ha il volto di Laura Chiatti) e tre figli, tutti adottati: Anna, Marisa e Alberto (interpretati rispettivamente da Maria Vittoria Dallasta, Juju Di Domenico e Alessandro Tocco).
Il ruolo dei figli, in questa tragica storia, è abbastanza rilevante. Marisa era con il padre la sera del 22 gennaio 1979, quando avvenne la sparatoria in un ristorante di Porta Venezia, a Milano, che sarebbe poi stata usata dai PAC come motivazione per uccidere il gioielliere. Sempre Marisa era presente, assieme ad Alberto, al momento dell’omicidio del padre.
In quell’occasione, Pierluigi Torregiani cercò di difendersi estraendo la propria pistola, ma partì un colpo accidentale che colpì proprio il figlio Alberto, che da allora è paraplegico. È stato lui, il più piccolo dei tre figli del gioielliere, a scrivere il libro Ero in guerra ma non lo sapevo, nel 2006, raccontando tutta la storia dal suo punto di vista. Nel corso del lungo processo, Alberto Torregiani è stato ovviamente anche un testimone, e ha collaborato alla realizzazione del film sull’omicidio di suo padre.
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