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Breve e tormentata la vita di Mia Martini, nata nel 1947 e deceduta nel 1995. È stata una delle voci più importanti della storia della musica italiana. Il suo vero nome era Domenica Rita Adriana Berté, per gli amici e la sorella Loredana Bertè era nota come Mimì.

Vi è più di un alone di mistero che aleggia intorno alla morte di Mia Martini. Tanto si è detto e scritto di quel periodo, dei drammi del passato in famiglia e dei tormenti subiti nel mondo dello spettacolo. Proviamo ad analizzare quanto è stato, così da capire cosa sia successo. Differenti le versioni dei fatti, ed ecco quali sono.

Come è morta Mia Martini

Mia Martini è cresciuta in un ambiente devastato. I suoi genitori, Giuseppe e Maria, erano entrambi insegnanti e incastrati in un matrimonio travagliato. Loredana Bertè ha in seguito raccontato quei terribili anni, spiegando delle tante percosse del padre, che prendeva a calci la moglie per farla abortire all’ottavo mese di gravidanza.

Nel 1983, dopo un’importante carriera alle spalle, decide di abbandonare le scene a causa delle voci sul suo conto. Nel mondo dello spettacolo si diceva fosse una iettatrice. Il ritorno avviene nel 1989. Prende parte al Festival di Sanremo e regala al mondo Almeno tu nell’universo. Si rilancia con svariati concerti dopo una lunga fase di depressione e all’inizio del 1995 annuncia l’inizio di un tour.

Da anni soffriva di un fibroma all’utero. Non intendeva però operarsi, temendo conseguenze al timbro vocale. Per questo assumeva farmaci anticoagulanti, le cui dosi sono in seguito state giudicate eccessive da amici, famigliari e colleghi. Il 12 maggio 1995 il manager richiede l’intervento delle forze dell’ordine, dopo giorni di irreperibilità. Viene ritrovata dai vigili del fuoco sul proprio letto, priva di vita, con le cuffie del walkman sulle orecchie e “l’espressione serena”. Il referto dell’autopsia riporta di un arresto cardiaco provocato da overdose da stupefacenti (cocaina).

Nel corso degli anni sono stati molto i dubbi sollevati in merito. Accuse sono state lanciate al padre e altri sostengono possa essersi trattato di suicidio. Ornella Vanoni l’ha descritta come una donna disperata che faceva gran fatica a vivere. Mario Luzzato Fegiz, invece, ha spiegato come Mia Martini continuò a prendere pillole che avrebbe dovuto assumere per pochi mesi, per poi operarsi. Crede poco all’ipotesi del suicidio, così come all’overdose di cocaina. Un giallo, dice, alimentato dalla rapida cremazione della salma, con esami tossicologici non svolti.

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