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Assassinio sull’Orient Express è uno dei romanzi più famosi di Agatha Christie. Pubblicato nel 1934, ha ispirato differenti adattamenti, l’ultimo dei quali nel 2017, diretto e interpretato da Kenneth Branagh. Una vicenda ben nota, quella inventata dall’autrice di gialli più famosa al mondo, ma è stato tutto frutto della sua fantasia?

L’intero intricato incastro di eventi a bordo del celebre treno è tutto frutto della vivida immaginazione di Agatha Christie. A darle ispirazione, però, fu un drammatico evento reale, che ebbe un clamore tale da essere ben ricordato ancora oggi.

Assassinio sull’Orient Express, la storia vera che ha ispirato Agatha Christie

È bene sottolineare come sia necessario fare qualche Spoiler per evidenziare la connessione tra la trama del romanzo di Agatha Christie, Assassinio sull’Orient Express, e la storia vera che in breve andremo a riassumere. Detto ciò, si ha certezza del fatto che la scrittrice abbia tratto ispirazione da una drammatica vicenda che sconvolse l’opinione pubblica nel 1932, appena due anni prima della pubblicazione del volume.

Si tratta del rapimento Lindbergh. Il piccolo figlio del celebre aviatore, che al tempo non aveva ancora compiuto due anni, venne rapito e per la sua liberazione vennero chiesto 50mila dollari. Pur pagando, i genitori non poterono riabbracciare il piccolo, se non da cadavere. Questi venne ritrovato in avanzato stato di decomposizione, lasciando sospettare come fosse già morto al momento del pagamento.

Nel suo romanzo Agatha Christie riscrive gli eventi, aggiungendo dramma alla realtà. La vittima nel romanzo si scopre essere in realtà un boss mafioso, reo d’aver rapito la giovanissima figlia di due ricchi ereditieri. Il ritrovamento del suo cadavere, dopo il pagamento di 200mila dollari, portò alla morte di numerose persone. L’uomo riuscì però a salvarsi dal carcere corrompendo chiunque potesse. Ha però trovato giustizia al di fuori del tribunale, sull’Orient Express.

Rapimento Lindbergh - Agatha Christie

Il vero Assassinio sull’Orient Express

Il celebre Orient Express si è macchiato di sangue ma questa storia vera è avvenuta un anno dopo la pubblicazione del romanzo di Agatha Christie. Nessuna ispirazione possibile, dunque. Una vicenda tremendamente cruenta, quella dell’omicidio di Maria Farcasanu. Il corpo della stilista rumena venne ritrovato sui binari nei pressi di Admont, nell’Austria centrale, sul tragitto dell’Orient Express. Una storia che coinvolse tutta Europa, fin da quando la polizia stabilì che la morte venne causata dalla caduta dal treno. Alcuni suoi oggetti vennero ritrovati qualche chilometro più avanti. Vi era un’altra persona lì e così le cause della morte vennero modificate, da suicidio a omicidio. Non venne rinvenuta la pelliccia di volpe argentata che la donna indossava, secondo il marito. Il delitto potrebbe essere stato scaturito da un tentativo di furto.

Il direttore dell’Orient Express, Johann Drexler, riferì agli agenti d’aver visto un uomo di circa 25 anni intorno a mezzanotte. Robusto e dai capelli castani. Fumava in corridoio e possedeva un biglietto da Hegyeshalom a Buchs. Tre giorni dopo vennero rinvenuti alcuni oggetti della donna in una check room a Basilea. Venne così sospettato il truffatore rumeno Trajan Theodorescu, che però aveva un alibi.

Il detective svizzero Karl Nievergelt diede una svolta al caso dopo aver notato una pelliccia indossata dalla proprietaria di una pensione, Johanna Wunderlich. Lei disse che si trattava del regalo di un giovane 23enne ungherese, Karl Strasser. In seguito confessò il crimine, spiegando come la morte non fu voluta ma frutto della colluttazione in seguito al furto. Condannato a morte, la sua pena venne poi commutata in ergastolo.

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