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Grande la profondità di Piacere di conoscerti, film di Laura Pausini su Amazon Prime Video da giovedì 7 aprile. Una storia che, come raccontato dalla stessa cantante, era nella sua testa da 29 anni, necessitante d’essere liberata su carta prima e su schermo poi. Tutto ha avuto inizio poco prima del lockdown dovuto al Covid-19. Una notte ha semplicemente iniziato a scrivere, di getto. Quello che può sembrare un racconto autocelebrativo, guardando al prodotto da fuori senza prendersi la briga di apprezzarlo dall’inizio alla fine, è in realtà tutt’altor. Si tratta di un viaggio attraverso riflessioni molto personali che, a dire il vero, sono tremendamente universali. Si parla del rapporto con la fama e di quella corsa al successo a ogni costo che riguarda un po’ tutti noi fin dai banchi di scuola. Che il successo in questione sia l’Oscar o una promozione, la creazione di una famiglia o chi sa cos’altro.

Non aspettatevi il solito documentario, perché Piacere di conoscerti non lo è affatto. Si tratta di un dialogo interiore, onesto, che Laura Pausini ha voluto condividere con il proprio pubblico. Vi sono due donne sullo schermo, che vanno a mostrare le conseguenze della principale sliding door della sua vita. Un film che risponde alla domanda: cosa avrebbe fatto Laura Pausini se non avesse vinto Sanremo?

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Piacere di conoscerti, come finisce il film di Laura Pausini

Vi sono due donne al centro del film di Laura Pausini. Piacere di conoscerti è infatti tutto incentrato su un gigantesco what if. Se non avesse mai vinto il Festival di Sanremo con il suo celebre brano La solitudine, cosa avrebbe fatto nella sua vita?

Si procede, dunque, alternando i grandi successi ottenuti dalla Laura Pausini che tutti conosciamo, dai Grammy ai Golden Globe, alla storia di una cantante romagnola che non ha mai abbandonato la passione per il canto, pur non riuscendo a farne la propria professione. Si è reinventata artista di ceramiche, conducendo una vita come tante. Si esibisce ogni volta che può al piano bar, così agli esordi. Il talento c’è ma è noto a livello locale, e alla fame di gloria si sostituisce una pace interiore a lungo agognata.

Laura Pausini si mette a nudo dinanzi alla macchina da presa e capisce che a muovere i suoi passi è sempre stata la passione per la musica. Un concetto che non ha nulla a che vedere con la voglia di successo. Fare musica è un bisogno interiore. L’apprezzamento delle folle è accessorio. Vivere per la gloria può infatti soltanto creare delle profonde ferite. Il motivo? È la cantante a spiegarlo. Inseguire costantemente il trionfo, ponendolo dinanzi a tutto e tutti, conduce al terrore del fallimento, e quando ciò accade si rischia di perdersi.

Il finale di Piacere di conoscerti vede Laura Pausini esibirsi agli Oscar, in un’edizione particolare a causa del Covid. Dall’altra parte la vediamo al piano bar fare ciò che ama, nella sua altra versione. I genitori sono a casa e attendono di scoprire chi abbia vinto l’Oscar per la miglior canzone originale. A essere premiata è H.E.R. ma l’accettazione è generale. Il viaggio è stato emozionante e tutti hanno il sorriso sul volto, compresa la sua figlioletta.

Entusiasta anche Laura, che chiama e spiega che è stata un’avventura unica e di questo è felice. Si è liberata di un peso enorme e, col sorriso sulle labbra, è scappata a divorarsi un hambuger. Il tutto mentre l’altra sé canta I’m every woman, ricevendo applausi a scena aperta in un’altra esistenza felice, perché fatta di musica: “Il mio più grande successo di quest’anno è stato far vedere a mia figlia che la sua mamma ha vinto e ha perso. Perché la vita è fatta così. Provare a immaginare un’altra me mi ha ricordato che non c’è bisogno del grande palco per trovare la felicità, quella sta nelle nostre passioni e nel nostro riuscire ad amare noi stessi, qualunque sia il nostro destino”. Nelle ultime immagini, infine, le due Laura si incontrano e non possono fare a meno di sorridere serene.

Piacere di conoscerti trailer

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