The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor, che racconta una vera storia di lotta al razzismo negli Stati Uniti degli anni Sessanta. Ecco come andarono le cose.
Skeeter (Emma Stone) è una giovane donna nel Mississippi dei primi anni Sessanta, che decide di schierarsi contro il razzismo e la segregazione dando voce alle domestiche nere che lavorano per le ricche famiglie bianche venendo discriminate. È questa la storia alla base di The Help, il film del 2011 diretto da Tate Taylor, grazie al quale Octavia Spencer ha vinto un Oscar e un Golden Globe con miglior attrice non protagonista.
La pellicola è ispirata a una storia realmente avvenuta: ecco come andarono veramente le cose.
The Help: la vera storia dietro al film
La sceneggiatura scritta dallo stesso Tate Taylor è tratta dal romanzo del 2009 L’aiuto, scritto da Kathryn Stockett e pubblicato in Italia da Mondadori. Le vicende narrate nel film e nel libro non sono espressamente riconducibili a fatti e personaggi realmente accaduti, ma ricostruiscono fedelmente una situazione sociale reale, quella del Mississippi degli anni Sessanta.
I due autori, Taylor e Stockett, sono amici d’infanzia, entrambi nati a Jackson, in Mississippi (la città dov’è ambientata la storia) nel 1969: The Help, quindi, rimette in scena l’ambiente in cui sono cresciuti, e ricorre ad alcune storie e personaggi realmente accaduti per raccontare una storia originale, romanzato la realtà.
In un certo senso, la “vera Skeeter” è proprio Kathryn Stockett, che sebbene a qualche decennio di distanza si è messa a ricercare testimonianze delle donne afroamericane che lavoravano come domestiche a Jackson negli anni Sessanta, costruendo attorno a loro il suo libro, proprio come fa la protagonista.
In generale, The Help ricostruisce bene il contesto sociale degli Stati Uniti meridionali dei primi anni Sessanta, caratterizzati da un grosso problema di segregazione razziale. In quell’epoca, stava crescendo in tutto il Paese il movimento dei diritti civili, che vantava una figura come Martin Luther King e, in Mississippi, quella di Medgar Evers, che viene citato nel corso della pellicola in relazione al suo assassinio ad opera di un suprematista bianco, nel 1963.