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Laura Pausini nuovo album nel mirino: È in atto una vera e propria campagna di protesta contro la cantante da parte dei cubani: scopriamo perché 

La distruzione dei cd di Laura Pausini con un rullo compressore da parte di alcuni esuli cubani ha fatto il giro del mondo. Foto che sono la testimonianza della forte campagna di protesta che è in atto a Miami contro la cantante italiana, ma quali sono i motivi di tanto astio? Andiamo a scoprirlo.

Laura Pausini: i motivi della protesta dei cubani

La motivazione alla base di tutta questa rabbia contro l’artista è di matrice politica ed è da rintracciare in una foto del 2018 che ritrae la Pausini in compagnia di alcuni membri del controspionaggio cubano. La donna è stata dunque accusata di essere comunista e castrista da alcuni esuli cubani che si trovano a Miami e l’occasione di questa protesta è stata offerta dal fatto che la cantante avrebbe dovuto esibirsi proprio nella Capitale della Florida, anche se il concerto è poi stato annullato a causa della sua positività al Covid-19.

La foto contestata ritrae la Pausini insieme a questi esponenti del controspionaggio cubano, che sarebbe il gruppo di forze speciali fondato da Fidel Castro nel 1959, accusato di reprimere con la forza le voci di dissenso del popolo. La protesta è diventata virale in questi giorni, da circa una settimana infatti sta andando avanti senza sosta, ma sembra abbastanza fuori luogo. Difficile che quella foto abbia un’implicazione politica per la Pausini, ma più probabile che si tratti solo di diplomazia. A Cuba, come in tutto il mercato latino americano, la Pausini è praticamente una superstar ed è quindi nel suo interesse intrattenere buoni rapporti con gli stati dove la sua stella, e il suo mercato di conseguenza, brillano più ardentemente. Cuba è tra questi e non c’è dunque nessuno sfondo politico nella vicenda.