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The Day After Tomorrow, come finisce l’alba del giorno dopo: il film apocalittico che racconta un repentino cambiamento climatico sulla Terra

I cambiamenti climatici sempre più repentini, una situazione che allarma i “grandi” del Pianeta e spinge sempre più verso un cambio di rotta che debba essere quanto mai rapido. E “The Day After Tomorrow“, film del 2004 diretto da Roland Emmerich, va proprio in questa direzione.

Un film apocalittico, decisamente catastrofico che ricostruisce una realtà da era glaciale, quella che portò all’estinzione degli animali nella fase antecedente alla preistoria.

La pellicola è stata unn vero e proprio successo, anche perché tocca un tema decisamente caro e d’attualitò, andando però in controtendenza al surriscaldamento globale; come detto, infatti, prospetta l’arrivo di una nuova era glaciale in tempi anche piuttosto rapidissimi, decisamente anormali.

Il protagonista principale è Dennis Quad, che dà il volto a Jack Hall paleoclimatologo che proprio ad una conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico espone una teoria decisamente d’impatto; effetti devastanti che possono portare ad un’era glaciale.

The Day After Tomorrow, come finisce il film

Mette in allerta i grandi del Pianeta Jack Hall, invano; o, meglio, lo fa decisamente troppo tardi. il punto di non ritorno è stato infatti già oltrepassato e non c’è più tempo per porre rimedio.

E così gli effetti tanto temuti diventano realtà; le nuvole oscurano il Sole, la Terra diventa fredda, una vera e propria glaciazione senza eguali, con le temperature che toccano i -101°C. Tornado devastano Los Angeles, su New York – dov’è il figlio di Jack, Sam Hall interpretato da Jake Gyllenhaal, insieme ad alcuni amici ed alla ragazza di cui è segretamente innamorato – si abbatte un maremoto che allaga Manhattan.

Jack Haal, rassicurato dalle condizioni del figlio che riesce a rifugiarsi nella biblioteca pubblica di New York ed a sopravvivere mangiando cibo di fortuna e riscaldandosi come può, parte proprio alla volta della Grande Mela con alcuni amici, pronto a sfidare le intemperie pur di salvarlo.

Nel frattempo inizia l’evacuazione del popolo statunitense verso il Messico, Paese più caldo, con il Presidente Blake che cancella i debiti con lo Stato confinante pur di salvare i suoi concittadini. Un vero e proprio susseguirsi di emozioni e pathos, di eventi anche tragici con una moltitudine di vite spezzate. E, nella corsa verso New York, periranno anche gli amici di Jack.

Il climatologo raggingerà la Grande Mela quasi alla fine della tempesta, di fatto l’alba del giorno dopo, quando da alcuni grattacieli fanno capolino anche gli altri superstiti ai primi bagliori del Sole, nuovamente libero di splendere in cielo. Ed il vicepresidente degli Stati Uniti, ricoprendo la carica più alta dopo la morte di Blake, dal territorio messicano, fa il primo discorso alla Nazione, prometendo ai sopravvissuti che mai più l’uomo cercherà di sovrastare la natura.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno