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La malattia ha cambiato la vita di Carolina Marconi sotto tanti aspetti. Perché lo Stato le impedisce di adottare?

Attraverso il proprio account Instagram ufficiale, Carolina Marconi ha raccontato tutte le delicate fasi della sua malattia. Nel 2021 la sua vita è cambiata per sempre dopo la diagnosi di un cancro al seno. Non ha mai avuto paura di mostrarsi, pubblicando foto del suo corpo durante la chemioterapia. La concorrente del Grande Fratello VIP ha anche mostrato le cicatrici che porta sul petto, fiera del percorso compiuto con forza e coraggio. In un post di ottobre 2021 si è mostrata nuda in vasca. Senza filtri e abbellimenti, solo una donna sopravvissuta al cancro che fa i conti con un fisico dolorante per la chemioterapia e una mente affaticata dalle dure lotte.

Carolina Marconi ha scritto come il cancro l’abbia uccisa in tanti modi diversi. Si è sempre mostrata forte, lanciando messaggi di speranza ma anche lei ha avuto i suoi ovvi crolli. Un post che annuncia la sua ultima chemio, avvenuta ormai un anno fa, il 10 novembre. Ne ha approfittato per lanciare ancora un appello alla prevenzione, come continua a fare da tempo, perché diamo per scontato la salute soltanto finché non riceviamo una diagnosi devastante. Agire prima per restare in vita è l’unica arma che abbiamo.

Carolina Marconi adozione: perché non può avere figli

Nel periodo più brutto della sua vita, Carolina Marconi ha avuto al fianco Alessandro Tulli. Il compagno, ex calciatore quarantenne, è stato la sua roccia, come spesso evidenziato sui social. La coppia sogna di poter avere dei figli ma le cose sono più complicate di quanto si possa pensare. Ha raccontato d’aver iniziato una cura per poter tentare la fecondazione in vitro. Un percorso medico, post chemioterapia, che durerà cinque anni. Una puntura ogni 28 giorni, con il primo tentativo per restare incinta dopo due anni d’attesa.

Carolina Marconi ha ovviamente preso in considerazione l’idea dell’adozione. Ha tanto amore da dare e vorrebbe essere madre. Lo Stato italiano, però, la considera non adatta per accogliere in famiglia un bambino o bambina bisognosi d’amore. Il primo passo da fare sarebbe quello di sposarsi. È infatti uno dei requisiti per avere una chance d’adozione in Italia. Gli assistenti sociali dovrebbero poi passarli al vaglio, come ha spiegato. Un lungo procedimento cui ha assistito da lontano, ascoltando le esperienze di alcuni amici. Non esclude poi l’ipotesi di un ovulo donato.

Il grande ostacolo è però rappresentato dal tumore da cui è guarita. Non esiste una legge nel nostro Paese che impedisca l’adozione a chi ha avuto un tumore. Se il percorso è già normalmente in salita, però, in casi del genere arrivare in cima è davvero un miraggio. Occorre infatti verificare la tipologia di tumore, tenendo conto di quanto tempo sia trascorso tra la richiesta e l’ultima fase della chemioterapia. Si è guariti o in remissione? Qual è il parere medico sui rischi di recidiva? Considerando come sia trascorso appena un anno dall’incubo del cancro, oggi la Marconi vede difficile l’ipotesi di poter diventare madre in questo modo.