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Buonanotte è una delle canzoni di più intense del nuovo album di Ernia: il significato della canzone sull’aborto

In un album ricco di tracce intense e profonde come Io non ho paura di Ernia (da cui è stato estratto il primo singolo Bella fregatura), un ruolo speciale è sicuramente occupato da Buonanotte, canzone presente nel nuovo album del rapper milanese e che affronta il delicato tema dell’aborto. Il brano si configura come una toccante ed emozionante lettera scritta dall’artista al suo bambino mai nato. È la storia di una gravidanza interrotta e del peso che l’aborto ha avuto in Ernia e nella sua fidanzata, l’artista ha mostrato una delicatezza incredibile nel descrivere le sensazioni provate, quel sentimento di vuoto e di mancanza che provoca un evento del genere. Quel bambino mai nato è una presenza fissa per il rapper e per la sua compagnia, popola i silenzi e il disagio che hanno seguito l’aborto, ma anche i sogni e i pensieri, diventando un’entità su cui proiettare sensazioni e impressioni. Ernia instaura così un dialogo con questo figlio mai nato, lo cerca la notte nei sogni e gli chiede di aiutarlo a sostenere la fidanzata quando lui non riesce a trovare la forza per farlo.

Oltre al dialogo profondo con questo figlio mai nato, Ernia parla anche delle difficoltà che vive una donna che decide d’interrompere una gravidanza e anche di quanto possa far male ricevere la morale da fuori, quando chi parla non sta vivendo quella situazione. In un periodo storico in cui si parla tantissimo di aborto e in cui questo diritto viene minacciato coma mai dopo le conquiste fatte nello scorso secolo, con coraggio Ernia prende di punta questo tema, dipingendo con vivida cura ciò che si prova davanti a una situazione del genere. Il rapper tira fuori tutti i suoi sentimenti, anche se come canta è stato educato a non farlo.

Si tratta di una canzone rivoluzionaria, perché nella musica, specialmente in quella di adesso, praticamente mai si è parlato con questa forza di aborto. Un chiaro riferimento può essere il famosissimo Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci, libro del 1975 che si configura come un monologo sulla maternità. Ernia con Buonanotte s’inserisce in questo solco, ma sceglie la forma del dialogo, riversando su quel figlio mai nato le sue paure, i suoi tormenti, le sue ansie, ma anche quelle speranze che alla notizia del suo arrivo avevano cominciato a nascere, quei pensieri che si erano iniziati a fare strada come la scelta del nome. Buonanotte è una canzone profondissima, che ragiona sull’aborto e su tutte le sue implicazioni con una lucidità davvero impressionante.

Buonanotte Ernia testo canzone

C’era silenzio in auto mentre guidavo per l’ospedale
era la terza volta che accompagnavo tua madre
era giugno clima mite visite di controllo
a quel punto dell’iter non c’era rimasto molto da commentare
vedi
io stavo fuori già dall’arrivo
aveva un che di punitivo tipo messo in castigo
Ma nelle sale d’attesa ho capito
Temono che l’uomo possa fare pressione di qualche tipo
La mamma si è ripresa dopo un po’ nonostante
Questo sia uno di quesi fatti che fa l’anima pesante
E in genere il dolore passa serve pazienza
Ma alcuni vengon colpiti con molta meno clemenza
Di altri

Quando non sei nato
celavo i sentimenti è così che mi hanno educato
e se tu li conoscessi pure ?? Sono freddi
a volte sembriamo formali pure con gli affetti

Comunque ti ho sognato
ma non ti ho dato un volto preciso
perché non ti ho conosciuto giusto questo preciso
eppure ti ho immaginato
eri bello nel mio pensiero
qualcosa di leggero
libellule sul sentiero
e mi chiedevi della vita beh
la vita è una condanna
O almeno così sembra se hai il vizio di raccontarla
Ti levano la gioia giusto fuori dalla pancia
E dopo corri tutta una vita per riacciuffarla

Mi sveglierò domani
e tu non ci sarai
ma quando cerchi me
e cerco te
tu lo sai
dove potrai trovarmi
nei miei sogni che poi
è li che vedo te
e vedi me
come vuoi
non so esser così forte
tu falle far la buona notte

L’altra sera c’era un vecchio ad un programma serale
inveiva contro case come il nostro indi per cui
avrei stretto la mia mano sulla sua giugulare
per dirgli è facile ingrassare facendo la morale alla morale altrui
ora tornando a prima
ti avrei chiamato Sveva fossi stata bambina
Perché il sapore di casa sa di quello che siamo
E sa che soffia il vento e scende ancora neve quando noi arriviamo
C’è chi nei figli cerca un suo completamento
È come cercare fuori ciò che non trova al di dentro
Non fraintendermi
Non voglio finir solo ma nemmeno
Trovarmi a un certo punto dire amo perché devo

Mi hai dato un bel mal di testa
la paura di sbagliare sai paralizza la scelta
perdonami davvero ma se abbiamo preso questa
è stata anche per non doverci ritrovare ostaggi della stessa

Certe notti invento storie da dire
per distrarla
perché mamma ha certi crolli d’umore
se dovessi ritrovarmi a prendere una decisione
lotterei perché non vorrei rivederla soffrire
ma quando dormo puoi parlarmi nei sogni
chiedermi di noi se hai dei dubbi irrisolti
Ti dirò di ciò che è stato e che sarà
Ora fai la buona notte
Dormi nei pensieri di papà

Mi sveglierò domani
e tu non ci sarai
ma quando cerchi me
e cerco te
tu lo sai
dove potrai trovarmi
nei miei sogni che poi
è li che vedo te
e vedi me
come vuoi
non so esser così forte
tu falle far la buona notte