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Chi era Fernanda Wittgens e perchè è stata nominata Giusta tra le Nazioni: chi è stato il grande amore platonico della sua vita

Fernanda Wittgens era la prima direttrice della Pinacoteca di Brera di Milano, che ha meritato d’essere raccontata in un film Rai e mai dimenticata. Un esempio di coraggio che viene finalmente tradotto in film con l’interpretazione di Matilde Gioli nel ruolo da protagonista. La sua è una lunga storia che ha ispirato Fernanda in onda su Rai 1, colma di colpi di scena, proprio come in una pellicola, ma si tratta di una vicenda totalmente vera, per quanto incredibile. Nata a Milano il 3 aprile 1903, Fernanda Wittgens è morta a soli 54 anni nella sua città, nel 1957. È stata una critica d’arte, museologa, insegnante e storia d’arte, laureata in Lettere con specializzazione in Storia dell’Arte. La sua famiglia era austro-ungherese, con il padre, Adolfo Wittgens, professore di lettere e traduttore, mentre sua madre era Margherita Righini. Abitudine del papà era quella di portare i suoi sette figli a visitare i più importanti musei di Milano, e così facendo ha acceso la fiamma della passione per l’arte in Fernanda. Dopo la laurea, ha lavorato come insegnante di storia dell’arte al liceo, incontrando nel 1928 Ettore Modigliani, al tempo direttore della Pinacoteca di Brera.

Nello stesso anno viene assunta come operaia avventizia, nonostante i suoi titoli, riuscendo però in seguito a diventare assistente di Modigliani, ispettrice e, di fatto, sua vice. Il direttore era però ebrei e le leggi anti razziali del 1938 lo costrinsero alla fuga, consegnando l’incarico di prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera a Fernanda Wittgens. Non si trattò però di un favore personale, come potrebbe sembrare, tutt’altro. Nel 1940 infatti lei vinse il concorso per ottenere la carica, segnando di fatto la storia. Temeva che la seconda guerra mondiale potesse distruggere tutto il patrimonio artistico contenuto in questo luogo storico, e così mise in salvo in tempo le opere, portandole in differenti luoghi ben distanti da Milano. La città venne bombardata e la Pinacoteca distrutta in buona parte, ma il suo tesoro è rimasto intatto.

Non solo appassionata d’arte, però, la vera Fernanda WIttgens della fiction Rai era anche una convinta anti fascista. Il suo intervento ha infatti salvato la vita di migliaia di ebrei, ai quali ha consentito una via sicura verso la Svizzera e una nuova esistenza al riparo dai nazisti. Il suo operato non passò però inosservato, anzi, al punto da subire la denuncia di un giovane ebreo tedesco collaborazionista al quale aveva organizzato l’espatrio. Venne condannata a 4 anni di prigione, giudicata nemica del fascismo, passando dal carcere di Como a quello di Milano, San Vittore. Non scontò l’intera pena, perché la sua famiglia presenta un falso certificato di tisi e riesce a farla uscire nel febbraio 1945, in tempo per festeggiare la Liberazione di Milano il 24 aprile. Per i suoi meriti, nel 2014 è stata dichiarata Giusta tra le Nazioni, titolo che indica le persone non ebree che hanno agito in maniera eroica, ponendo se stessi a rischio per salvare la vita dei perseguitati.

Fernanda Wittgens marito e figli

Passiamo a se Fernanda protagonista del film di Rai 1 ha avuto un marito e dei figli. L’arte ha sempre avuto un ruolo cruciale nella vita della Wittgens, fin da bambina. Si può dire come questo sia stato il suo grande amore, raffigurato materialmente dalla Pinacoteca di Brera, che ha aiutato a ricostruire dopo la seconda guerra mondiale. Non si è mai sposata e non ha mai avuto figli, ponendo quella dedizione dinanzi a qualsiasi cosa, anche la sua stessa salute. Morta prematuramente, non ha forse avuto il tempo di pensare a una seconda fase della sua vita.

Alcuni sottolineano come ci sia stato un amore platonico con il suo maestro Ettore Modigliani, ben più grande di lei al tempo dell’inizio della loro collaborazione, e morto 10 anni prima della Wittgens. Non vi è mai stato nulla tra loro e ogni traccia di un possibile uomo senza nome e volto, come si vocifera, è ormai andata perduta. Dunque è difficile poter parlare della vita privata di Fernanda scindendola dal suo lavoro, anzi potremmo dire che l’unico vero grande amore della sua esistenza è stata propria l’arte per cui ha fatto molti sacrifici. Una donna moderna e emancipata simbolo dell’indipendenza femminile che distrugge i soliti cliché.