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Com’è morto Mino Reitano: il dramma del cantante di Avevo un cuore (che ti amava tanto). Quella volta che ha suonato con i Beatles ed è diventato amico di John Lennon

La causa della morte di Mino Reitano è un forte dolore per il mondo della musica. Uno dei cantanti più famosi è senza dubbio la voce di Italia morto a 64 anni nel 2009, con una ricca discografia di ben 24 album. È ancora oggi nel cuore degli appassionati di musica, soprattutto di una certa generazione, ma anche i più giovani conoscono alcuni dei suoi grandi classici. Considerando la relativa giovane età, viene da chiedersi come è morto Mino Reitano, la cui vita è cambiata del tutto nel 2007, anno in cui gli è stata diagnosticata la malattia. La causa della morte di Reitano è un tumore all’intestino, per colpa del quale si è sottoposto a due interventi chirurgici. Di quella fase molto delicata ha parlato sua moglie Patrizia.

La donna ha spiegato come nell’ultimo periodo le cose si fossero complicate enormemente. La famiglia ha tentato di tutto per farlo soffrire il meno possibile, anche psicologicamente, nascondendogli le complicanze presentatesi. Un dolce piano, nato dall’amore, servito però a poco, considerando come fin dal primo momento il cantante di Italia avesse capito la gravità del suo stato e che purtroppo gli sarebbe rimasto poco da vivere. Da vero padre di famiglia, innamorato di sua moglie Patrizia e delle sue figlie, Mino Reitano era maggiormente preoccupato per il futuro dei suoi cari che per il suo: “Volevamo invecchiare insieme, ma il suo è stato un destino crudele”.

Chi era Mino Reitano

Il vero nome di Mino Reitano era Beniamino, nato il 7 dicembre 1944 a Fiumara, cittadina in provincia di Reggio Calabria. La sua vita è stata subito segnata da una tragedia, data la morte di sua madre quando lui aveva appena due anni. È cresciuto con suo padre, di professione ferroviere ma musicista nell’anima per passione. Suonava il clarinetto e, quando non sul treno, era impegnato come direttore della banda del paese. Una passione trasmessa a suo figlio, che a otto anni iniziò a studiare al Conservatorio, suonando svariati strumenti, come violino, tromba e pianoforte. La carriera di Reitano ha avuto inizio nella prima parte degli anni Sessanta, lavorando tra Italia e Germania. Nel 1967 esordì al Festival di Sanremo, cantando Non prego per me, scritto da Mogol e Lucio Battisti, ma dovette attendere un anno per ottenere il meritato successo con Avevo un cuore (che ti amava tanto).

Nel 1969 ha riprovato a presentarsi a Sanremo, stavolta con Claudio Villa, cantando Meglio una sera piangere da solo, scrivendo in quello stesso periodo anche Una ragione di più per Ornella Vanoni. L’Ariston non è mai stato particolarmente fortunato per il cantante di avevo un cuore, che però nel 1988 vide la sua carriera ricevere un nuovo slancio grazie alla canzone Italia, il cui patriottismo ebbe un enorme impatto. Decisamente minore invece il successo nelle edizioni del 1990, 1992 e l’ultima del 2002 con La mia canzone. Patrizia, moglie di Mino Reitano, è stato l’amore della sua vita e continua ancora oggi a parlare di lui in varie trasmissioni. Dal loro matrimonio sono nate due figlie, Giuseppina Elena, del 1978, e Grazia Benedetta, del 1979. Guardando alla vita privata del cantante, conosciamo svariate curiosità come la sua squadra del cuore, che era la Reggina, tifata insieme all’Inter, per la quale compose l’inno Ale Inter nel 1980. Curiosamente, ha realizzato una cover mai pubblicata di Basket Case dei Green Day, dal titolo Mino, dove vai?, proposta live al Maurizio Costanzo Show. Grande amico di Adriano Celentano, ha mosso i primi passi nel mondo della musica nell’ambito del rock and roll, avendo anche la chance di suonare in un club in Germania con una band allora emergente, i Beatles: di loro ha sempre parlato con entusiasmo, ricordando d’aver molto legato con John Lennon in quell’occasione.