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È morto a 84 anni il giornalista Gianni Minà a causa di una malattia al cuore: indimenticabili le interviste a Pino Daniele, Massimo Troisi e Maradona

Lutto nel mondo del giornalismo, si è spento il grande Gianni Minà all’età di 84 anni a causa di una malattia al cuore. L’annuncio è arrivato ufficialmente attraverso la sua pagina Facebook che ha parlato del forte dolore che in questo momento sta provando la famiglia della storica penna e i suoi più cari e affezionati amici che si sono radunati attorno al suo capezzale. Gianni Minà era ricoverato da giorni presso la clinica Villa del Rosario a Roma e seguito dallo specialista Fioranelli che è stato ringraziato per il lavoro svolto. Il giornalista morto oggi era nato a Torino il 17 maggio 1938 sotto il segno del Toro, anche se molto piccolo ha sempre ricordato i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che colpirono Torino durante il conflitto. Una piccola curiosità sul giornalista: le sue origini sono siciliane, sua mamma era di Asti e suo padre di Castelbuono. Nella sua infanzia ascoltava sempre il dialetto siculo e lascia la moglie Loredana Macchietti, le figlie Francesca e Paola di rispettivamente 23 e 21 anni e la figlia Marianna che vive a Città del Messico ha 46 anni ed è nata dal primo matrimonio di Gianni Minà con la giornalista Georgina Garcia Menocal. Tifoso del Torino, Minà non si è mai laureato ma terminati gli studi liceali ha subito iniziato quella che sarebbe diventata la sua brillante carriera giornalistica.

Le cause della morte di Gianni Minà è una malattia al cuore fulminante, nel dettaglio potrebbe essere un infarto ma non è stato confermato. Inizia a fare la gavetta a Tuttosport dove con il passare del tempo arriva ad essere direttore, ormai la sua strada era già scritta, il suo talento era innato come giornalista sportivo e così è stato. Alla Rai il suo primo ruolo era di collaboratore dei servizi sportivi per l’Olimpiade nella Capitale e dopo essere apparso in tv a Sprint inizia a firmare quei reportage che avrebbero scritto la storia della professione. Solo per citare alcuni grandi dello sport che Gianni Minà ha raccontato della sua vita basti pensare a Diego Armando Maradona, Mohammed Alì, Nereo Rocco, Michel Platini e Pietro Mennea. Non solo sport nel suo percorso, indimenticabili sono le sue interviste nel mondo dello spettacolo e della storia contemporanea Edoardo De Filippo, Robert De Niro, Fidel Castro, Massimo Troisi e Pino Daniele che in molti ricordano ancora oggi il simpatico siparietto tra Gianni Minà e Massimo Troisi sulla donna ideale.

Gianni Minà interviste, libri e film

Dopo aver avuto successo con i programmi Rai Blitz e Alta Classe dove appunto erano inserite le interviste di cui abbiamo parlato in precedenza nel 1991 presenta la Domenica Sportiva firmando da autore la nascita di un nuovo programma, Zona Cesarini. Arriva a realizzare anche la sceneggiatura di un film, Cassius Klay una storia americana, subito dopo si dedica all’America Latina con immagini dal Chiapas, il Che 40 anni dopo e altre opere. In viaggio con Che Guevara è uno dei suoi più grandi successi, un lungometraggio in cui ripercorre tappa per tappa tra Cile, Argentina e Amazzonia il percorso del politico arrivando a vincere il Nastro d’Argento. Il suo ultimo reportage è nel 2015 dedicato al Pontefice intitolato Papa Francesco Cuba e Fidel per ricordare la visita di Bergoglio nell’isola. Tra i libri più importanti di Gianni Minà scrittore “La vita di Fidel Castro”, “Il mio Alì” e “Il continente desaparecido”, la sua opera letteraria è invece “Maradona, non sarò mai un uomo comune”. Innumerevoli i premi vinti in carriera dal giornalista morto oggi, il premio Saint Vincent come miglior cronista televisivo dell’anno nel 1981, il Premio Vittorini nel 2014, il Premio alla Carriera al Festival di Berlino, l’Award of Excellence. Tre i Nastri d’Argento conquistati in carriera e la cittadinanza onoraria napoletana nel 2019, infine la laurea honoris causa in documentario.