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La storia vera de I cacciatori del cielo, chi era Francesco Baracca eroe italiano: perché il suo simbolo è legato al cavallino rampante della Ferrari

I cacciatori del cielo è un film documentario biografico con Beppe Fiorello tratto da una storia vera. Uscito nel 2023 ha un cast importante, che comprende Andrea Bosca, Ciro Esposito e Claudia Vismara.  Il protagonista è Francesco Baracca, un uomo molto coraggioso e generoso, ben voluto da tutti e sempre pronto a mettere la propria vita in prima linea per il bene altrui, in qualità di tenente e pilota del Regio Esercito. Siamo nel primo ventennio del Novecento e l’uomo viene promosso Comandante, grazie a quegli straordinari meriti che gli conferirono anche un soprannome decisamente imponente: l’Asso degli assi. Tutto dovuto alla sua capacità nell’effettuare dei blitz, abbattendo numerosi velivoli nemici, stabilendo un vero e proprio record nell’Aeronautica italiana. Un grande eroe nel corso di quella che è passata alla storia come la Prima Guerra Mondiale, la cui morte ha commosso l’Italia intera. Come detto, I cacciatori del cielo è una storia vera e il Regio Esercito ha davvero potuto vantare un eroe quasi cinematografico come Francesco Baracca, nato a Lago, nella provincia di Ravenna, il 9 maggio 1888. Dunque il personaggio interpretato da Beppe Fiorello è esistito nella realtà. Effettuò gli studi per divenire aviatore presso il collegio militare di Modena, dove venne ammesso a 19 anni, uscendone 24 mesi dopo come sottotenente dell’Arma di cavalleria del Regio Esercito.

Ha subito prestato servizio come ufficiale di cavalleria, per poi entrare a far parte nel 1915 dell’arma aerea, da poco formata. Combattere in volo non era inizialmente il suo compito, relegato a un ruolo di osservazione.  Il vero Francesco Baracca dimostrò però una grande abilità nel dare la caccia agli aerei del nemico. A 27 ottenne la sua prima vittoria, abbattendo un ricognitore Hansa-Branburg C.I austro-ungarico, colpito per ben 45 volte. Divenne uno dei piloti più temuti della Prima Guerra Mondiale, fiore all’occhiello dell’aviazione italiana, che gli accreditò ben 34 vittorie in cielo. Ispirandosi allo stemma della propria famiglia, Francesco Baracca aveva dipinto sul lato della fusoliera un cavallo rampante, che è poi diventato simbolo della nostra aviazione e ancora oggi utilizzato. Nel 1918 ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare, dato il coraggio dimostrato, ma la sua vita ebbe fine circa un mese dopo. Nella storia vera de I Cacciatori del Cielo, il personaggio interpretato da Beppe Fiorello muore a soli 30 anni, quando il 19 giugno 1918 venne abbattuto e ucciso in missione sul fiume Piave. Una notizia drammatica, che rappresentò un vero e proprio lutto nazionale. Svariate le commemorazioni in seguito al suo decesso in battaglia, come nel 1923, quando sua madre donò il cavallo rampante, simbolo della famiglia, alla Ferrari, al tempo da poco nata. Oggi quel logo ha una fama globale, anche se pochi sanno derivare proprio dal vero Francesco Baracca.

I cacciatori del cielo storia ambientazione

L’ambientazione storica de I cacciatori del cielo con Beppe Fiorello è quella della Prima Guerra Mondiale. Siamo nella prima parte del Novecento. L’Italia entrò in guerra nel 1915, firmando il Patto di Londra. Il nostro Paese si impegnò a scendere in campo al fianco dei soldati di Francia, Gran Bretagna e Russia. Per quanto riguarda i nostri connazionali giunti al fronte, vennero schierati contro le forze dell’Impero asburgico e non contro la Germania, che passò dal Belgio per attaccare la Francia e non giunse in Italia grazie alla “linea Cadorna”, che consisteva in numerose fortificazioni lungo il confine con la Svizzera. Ma quali furono le cause della Prima Guerra Mondiale? Per quanto riguarda la Seconda, tutti pensano a Hitler, al nazismo e al fascismo, il che rende la risposta alquanto facile, anche se ci sarebbe da analizzare la motivazione alla base del malcontento del popolo tedesco, che cedette alla tentazione del nazionalismo. In molti invece non hanno le idee ben chiare sulle ragioni dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, salvo l’assassinio di Francesco Ferdinando, erede al trono di Austria-Ungheria. Questo fu soltanto il casus belli, dal momento che tra i vari Stati vi erano ancora atteggiamenti oltranzisti, figli di un’epoca passata ma non dimenticata. L’Austria-Ungheria volle colpire duramente il nazionalismo slavo e dichiarò guerra alla Serbia, con l’appoggio della Germania, accendendo la miccia di una vera e propria polveriera.

Francesco Baracca chi era

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