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La famiglia di Gisella Cardia, 53 anni, chi è il marito della veggente della Madonna di Trevignano e qual è il suo vero nome: nella vecchia vita è stata condannata a due anni di carcere

Travolta dal clamore mediatico, i telespettatori si chiedono chi è il marito di Gisella Cardia e se la veggente di Trevignano ha figli. Il vero nome della donna è Maria Giuseppa Scarpulla, Cardia non è inventato, bensì il cognome che ha preso da sposata. Gianni Cardia ha 53 anni ed è legato alla donna da oltre 10 anni con cui ha condiviso la nuova e la vecchia vita dell’ex imprenditrice. È con suo marito che Gisella ha comprato l’ormai famosa statua della Madonna a Medjugorje, la stessa che ha miracolosamente iniziato a “lacrimare sangue”. Gianni Cardia è al suo fianco in tutte le attività che svolge, anche quando le cose non vanno esattamente secondo i piani, come quando la veggente è stata condannata a due anni di carcere.

L’uomo si è fatto intervistare da Repubblica, spiegando come sia in corso un attacco contro lui e sua moglie Gisella. Tutto questo si è tradotto anche in aggressioni fisiche da persone credenti nella Madonnina, ha raccontato. I fedeli più legati alla veggente della Madonna di Trevignano, credono che la Cardia sia rimasta incinta per volere dello Spirito Santo ma non si hanno in realtà notizie su possibili figli. Della famiglia della donna sappiamo invece che ha un cugino in Romania, dal quale alcuni credono si sia rifugiata, dopo aver prelevato ingenti somme dal suo conto e da quello della onlus cui fa riferimento (119mila euro donati nel 2020 e 25mila, circa, nel 2021). Gianni Cardia di lavoro prima delle apparizioni di Trevignano era imprenditore, con sua moglie gestiva la ditta di ceramiche di famiglia in Sicilia. Il marito di Gisella dovrebbe essere di origini siciliane e nato a Messina.

Gisella Cardia origini

Gisella Cardia, 53 anni, non è sempre stata la veggente della Madonna di Trevignano, tutt’altro. È un’ex imprenditrice di origini siciliane, che a Patti, in provincia di Messina, aveva un’azienda molto piccola e produceva ceramica. Le cose però non sono andate affatto secondo i suoi piani e anche al tempo c’erano dei sospetti sul suo operato, anche se non c’era alcun collegamento con il soprannaturale e la religione. È stata condannata nel 2013 a due anni di carcere per bancarotta fraudolenta, ma la pena è stata poi sospesa (la donna non aveva precedenti). Ha quindi cambiato vita, trasferendosi con il marito Gianni Cardia a Trevignano, dove la loro vita è cambiata per sempre.

La sua statuetta della Madonna avrebbe iniziato a lacrimare sangue a Medjugorje, e una copia è stata posta su una collina nei pressi di casa, dove si svolgevano regolarmente degli incontri con i suoi fedeli. Ha sostenuto d’avere visioni della Madonna e ogni 3 del mese, ormai da cinque anni, in tantissimi si riunivano per assistere al “miracolo”. Non solo questo ma anche le stigmati per Gisella Cardia, che si aprono e iniziano a sanguinare. Questa la sua versione e quella dei tantissimi fedeli, in Italia e all’estero. Pare infatti abbia un gran seguito in Polonia.