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Cocaine – La vera storia di White Boy Rick è un film del 2018 con Matthews McConaughey. Che fine ha fatto il protagonista Richard Wershe Jr.

In Italia è uscito come Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, negli Stati Uniti semplicemente come White Boy Rick, dal soprannome del suo celebre protagonista, la cui vicenda ha ispirato il film diretto da Yann Demange. Nella pellicola, White Boy Rick è interpretato da Richie Merritt, e il film mostra l’ascesa del personaggio dall’infanzia disagiata nella Detroit degli anni Ottanta, in piena crisi del mercato dell’automobile, fino al grande traffico di droga negli Stati Uniti. Nel corso della storia, Rick decide però molto presto di collaborare con l’FBI, diventando di fatto un agente sotto copertura all’interno del narcotraffico, ma alla fine verrà tradito e abbandonato da tutti, federali compresi, finendo condannato in tribunale. La sceneggiatura scritta da Andy Weiss, Logan e Noah Miller è ovviamente ispirata a fatti realmente avvenuti, raccontando quanto avvenuto all’informatore del FBI e narcotrafficante White Boy Rick. Il suo nome è Richard Wershe Jr., ed è nato a Detroit, nel Michigan, il 18 luglio 1969, pertanto oggi ha 53 anni. Nel finale del film apprendiamo che è stato rilasciato sulla parola nel 2017, dopo 30 anni di prigione, che risultano essere la più lunga detenzione di un individuo condannato per un crimine non violento nella storia dello stato del Michigan. Suo padre è morto nel 2014 e la figlia di Rick, Keisha, è oggi sposata con due figli. Cosa è successo dopo che White Boy Rick è uscito dal carcere è una delle informazioni più interessanti che ovviamente ci si chiede dopo aver visto il film.

È rimasto in realtà molto poco in libertà, dato che che subito dopo la scarcerazione è stato trasferito a un penitenziario della Florida, per scontare altri cinque anni per una condanna per furto d’auto, ricevuta solamente nel 2006. Dopo solo tre anni di prigione, nel 2020, è stato definitivamente liberato. Circa un anno dopo, e in seguito alla fama raggiunta grazie all’uscita del film Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, Richard Wershe Jr. è tornato alla ribalta delle cronache negli Stati Uniti. L’ex informatore del FBI ha infatti annunciato di voler fare causa al Bureau per abusi su minore, accusando i federali di averlo costretto a diventare un collaboratore infiltrato tra i narcotrafficanti quando aveva appena 14 anni, per poi averlo incastrato e arrestato quando ne aveva appena 17. L’avvocato di White Boy Rick ha chiesto un risarcimento per il suo assistito di 100 milioni di dollari, e la causa è ancora in corso. Nel frattempo, Richard Wershe Jr. è stato arrestato lo scorso maggio a Miami per violenza domestica: è stato accusato di aver colpito la sua fidanzata, dopo un litigio avvenuto mentre i due stavano facendo sesso. Wershe avrebbe detto inavvertitamente in nome di un’altra donna durante il rapporto, e i due avrebbero dunque iniziato a litigare.

Cocaine la storia di White Boy Rick

La storia di White Boy Rick, al secolo Richard Wershe Jr., è divenuta nota a livello globale grazie al film del 2018 Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, anche se negli Stati Uniti era già abbastanza conosciuta. Cresciuto negli anni Ottanta a Detroit, in condizioni di indigenza a causa della grave crisi economica dovuta al declino del mercato automobilistico, su cui si reggeva l’intera città, venne presto invischiato nel traffico di droga. Oggi è noto principalmente per essere stato il più giovane collaboratore del FBI della storia, avendo lavorato come infiltrato quando tra i 14 e i 16 anni di età. Nel 1987, quando aveva appena 17 anni ed era quindi ancora minorenne, venne arrestato per il possesso di 8 kg di cocaina, e successivamente condannato a una detenzione che è durata ben 30 anni, la più lunga mai registrata in Michigan per un crimine non violento. Nel corso degli anni, la vicenda di Wershe ha fatto molto discutere, portando alla nascita di una campagna per la sua scarcerazione, che ha messo in evidenza come la sua sentenza sarebbe stata forse influenzata dalle informazioni da lui fornite al FBI, e che portarono all’arresto dell’ex sindaco di Detroit Coleman A. Young.