A quanto ammonta il patrimonio di Ennio Doris, fondatore di banca Mediolanum diventato celebre grazie anche agli spot tv
Molta gente lo ricorda in realtà come un personaggio televisivo, in quanto protagonista degli spot pubblicitari di Banca Mediolanum. Ma Ennio Doris non era solo l’interprete di quelle pubblicità, né tantomeno un attore, bensì il vero fondatore e presidente del cda di Banca Mediolanum. La sua vita è stata attraversata da una lunga e importante esperienza nel settore bancario, che ne ha fatto uno degli imprenditori più noti e apprezzati di questo mondo. Un successo che si ritrova anche nei cospiscui numeri del suo patrimonio, che nel 2018 è stato stimato da Forbes in 3 miliardi di dollari, che secondo la prestigiosa rivista ne facevano all’epoca il 17° uomo più ricco d’Italia. Il suo principale successo in ambito imprenditoriale è ovviamente la creazione e direzione di Banca Mediolanum, che nel 2019 è arrivata a velere 6 miliardi di euro e ad avere oltre 8.000 dipendenti.
Ennio Doris chi è
Nato a Tombolo, vicino Padova, in Veneto, il 3 luglio 1940, Ennio Doris ha ottenuto il diploma di scuola superiore in ingegneria presso l’istituto “J. Riccati” di Treviso, e ha subito iniziato a lavorare. Il suo primo impiego è stato quello di venditore porta a porta per conto della Banca Antoniana di Padova e Trieste, quella che sarebbe poi divenuta la Banca Antonveneta. Questa sua carriera nel settore bancario è iniziata dalla piccola filiale della banca nel paese di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, dove ha lavorato per otto anni. Da lì la sua carriera è decollata, portandolo in seguito a diventare direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella, sempre nel Padovano, e nel 1969, seguendo l’esempio di un ex compagno di scuola, passa al settore finanziario, andando a lavorare per la società di consulenza Fideuram. Nel 1971 è poi entrato a far parte del gruppo RAS, lavorando per la società Dival: il suo percorso in questa azienda inizia in una struttura commerciale inizialmente composta da pochi collaboratori, ma nell’arco di dieci anni Ennio Doris scala le gerarchie interne fino alla qualifica di divisional manager, supervisionando un gruppo di lavoro di circa 700 persone. Questa esperienza in particolare sarà decisiva per maturare l’idea di lanciare un proprio progetto imprenditoriale nel settore bancario e finanziario.
Nel 1981 arriva la svolta: un incontro casuale a Portofino, in Liguria, con Silvio Berlusconi – di cui aveva letto un’intervista su Capital nella quale Berlusconi invitava giovani aspiranti imprenditori in cerca di fondi a presentargli le loro idee – gli permette di lanciare una rete di consulenza finanziaria. Nasce così Programma Italia, la prima rete in Italia ad offrire consulenza globale nel settore del risparmio, posseduta da Fininvest e dallo stesso Ennio Doris, che dirige il progetto. Il successo è immediato, e nel 1994 la società si estende, diventando una vera e propria holding del settore bancario e cambiando il proprio nome in Mediolanum, che nel 1997, dopo essere stata quotata in borsa, si trasforma ufficialmente in Banca Mediolanum. Nel 2002, per il suo lavoro in questo ambiente, Ennio Doris è stato nominato Cavaliere del lavoro.
Sul fronte della sua vita privata, il fondatore di Banca Mediolanum si è sposato nel 1966 con Lina Tombolato, una sua concittadina di sette anni più giovane di lui, a cui è rimasto legato per tutta la vita. Dalla donna ha avuto due figli: Massimo Antonio Doris, nato nel 1967 e che è oggi amministratore delegato di Banca Mediolanum S.p.A., e Annalisa Sara Doris, nata nel 1970 e che oggi ricopre le cariche di presidente esecutivo della Fondazione Mediolanum Onlus e vice presidente di Banca Mediolanum S.p.A. Banca e finanza non sono stati gli unici interessi nella vita di Ennio Doris, che è stato un grande appassionato di ciclismo. A questo sport ha dedicato, in collaborazione con Pier Augusto Stagi, ben tre libri, usciti tra il 2015 e il 2019. In precedenza, nel 2014, il fondatore di Banca Mediolabum aveva anche pubblicato una proprio autobiografia, intitolata C’è anche domani e pubblicata da Sperling & Kupfer. Ennio Doris è morto a Milano nella notte del 24 novembre 2021 a 81 anni, ed è stato successivamente seppellito a Tombolo, il suo paese natale.