Se l’insuccesso di The Last Duel non era meritato, le critiche feroci su Napoleon sono la giusta punizione per Ridley Scott, che offre allo spettatore una farsa difficile da giustificare
Ridley Scott è tornato a fare film storici, si legge, ma in realtà Napoleon non segna di certo il suo ritorno su questo fronte. Sarebbe il caso di parlare di The Last Duel in questo senso, ma il flop al botteghino lo ha gettato ben presto nel dimenticatoio. In realtà è facilmente recuperabile su Disney+, volendo, e merita di certo più di Napoleon, che prometteva d’essere un kolossal, ma oltre a essere un flop, vero, si avvicina terribilmente al genere parodico, purtroppo non voluto dall’autore. Il buon vecchio genio Ridley Scott, intanto, si diverte a sbraitare in giro, accusando tutti e concedendo risposte assurde. In stile nonno Simpson che grida alle nuvole, il regista se la sta prendendo un po’ con tutti, compresi i francesi che, quoto, “Non piacciono neanche a loro stessi”. Impazzito? Tutt’altro. Semplice strategia commerciale, in pieno stile Martin Scorsese vs MCU: pubblicità gratuita e una sana dose di divertimento personale. Peccato, però, che dietro al gran clamore generato dalle sue parole, si nasconda un film ilare, a dir poco.
Napoleon trama e cast
La pellicola di Ridley Scott ha come assoluto protagonista e dominatore di scena Joaquin Phoenix. È lui Napoleone Bonaparte e lo interpreta dalle origini alla lunga carriera nell’esercito, fino all’ascesa come Imperatore. Una delle figure più rilevanti della storia d’Europa. Il regista ha però scelto di approcciarsi a ciò da un punto di vista differente rispetto al solito. Tutto passa attraverso la relazione instabile, appassionata, avvincente e dannata con la sua prima moglie, Giuseppina, che ha il volto di Vanessa Kirby. È lei l’amore della sua vita e la sua condanna. Muove i primi passi nel mondo militare e, grazie alle sue doti, diventa generale. Guida il Corpo d’arma al trionfo in differenti campagne, come in Italia ed Egitto, dando prova del proprio valore. Non un condottiero ma uno stratega. A ciò si aggiunge l’estrema abilità politica, che gli consente di farsi nominare Primo Console e in seguito proclamare Imperatore, dando inizio al primo impero francese. La corona non lo spinge, però, lontano dal campo di battaglia. Inizia una nuova battaglia, alla conquista dell’Europa, trionfando gloriosamente nella battaglia di Austerlitz, sconfiggendo austriaci e russi. La sua avanzata non ha fine, o così sembra. Alcuni errori tattici, infatti, gli costano la campagna di Russia. Un fenomeno a catena che lo porta alla disfatta di Waterloo, che pone fine a un’era.
Napoleon recensione
A Ridley Scott non interessa l’accuratezza storica e sgrida tutti coloro che stanno utilizzando questo argomento per criticarlo. Non è ciò che ci si dovrebbe aspettare da un film, spiega. Se in parte tutto ciò è vero, in Napoleon domina un senso dell’assurdo che cancella in maniera dura l’aggettivo storico. Joaquin Phoenix si è ritrovato a compiere una scelta sulla carta eccellente, per quanto rischiosa, considerando gli alti e bassi di Scott in carriera. Difficile pensare, però, si sarebbe aspettato un risultato di questo tipo. La pellicola non esalta la figura di Napoleone, non la erge a genio della tattica militare. Quando lo fa, a tratti, lo rigetta subito nella mischia con tutti gli altri esseri umani fatti di passioni, desideri, delusioni e umiliazioni. È chiaro come Phoenix sia stato scelto per rappresentare al meglio una sorta di Arthur Fleck, senza però essere mai libero di esprimere fino in fondo il Joker, ovviamente. Un uomo ridicolo al centro di una tragedia buffa, ma non un folle, il che porta a una messa in scena autocensurata. Il film pare andare in una direzione, per poi ricordare il tipo di argomento trattato. Tornare indietro e poi ricascarci ancora e ancora. Non è un kolossal ma una parodia, voluta o meno che sia. Napoleone viene mostrato sotto vari aspetti ma con uno stile assurdo, che è difficile da comprendere. Dalle facce buffe alle umiliazioni a letto, dalla nevrosi alle sottodimensioni, fino alla fuga. Il vero pregio di Napoleon sono assolutamente le scene di battaglia. Ridley Scott mette in atto degli scontri esaltanti, che però richiedono allo spettatore di dimenticare ogni premessa. Basta godere della scena in sé, senza pensare al fatto che si tratti di un film su Napoleone o, per quanto conti, in assoluto un film realistico e storico. Accettare il tutto come una parentesi fantasy, considerando la grande improbabilità, è forse il consiglio migliore possibile. Dinanzi a tutti ciò, com’è anche solo possibile rivolgere il pensiero alle inesattezze storiche.