Simone Manetti è il regista de Il giovane Berlusconi, nuovo documentario di Netflix dedicato all’ex politico e imprenditore italiano. Cosa ha fatto nella sua carriera
Da poco ha debuttato su Netflix la docuserie Il giovane Berlusconi, che racconta gli anni giovanili di Silvio Berlusconi, imprenditore di fama internazionale, ex proprietario del Milan, fondatore di Mediaset e anche importante politico italiano. Una storia che esplora l’ascesa, molto discussa, dell’imprenditore milanese scomparso l’anno scorso, quando la produzione della serie in tre episodi stava ultimando il montaggio. Il giovane Berlusconi è prodotto da B&B Film assieme alle tedesche Gebreuder Beetz Filmproduktion e ZDF Arte, è scritta da Matteo Billi e Piergiorgio Curzi, e diretta da Simone Manetti.
Per la maggior parte del pubblico, quest’ultimo nome non è certamente tra i più noti del panorama italiano, e dirà chiaramente poco. In realtà, però, Simone Manetti è un regista e autore abbastanza conosciuto tra chi segue con maggiore attenzione il cinema italiano, in particolare documentaristico. Nato a Livorno, in Toscana, nel 1978, Manetti oggi ha 45 anni e ha iniziato a lavorare nel cinema non ancora 30enne, ma in veste di montatore. Ha svolto questo ruolo nel 2006 in due cortometraggi di Lorenzo Sportiello, Io non esisto e Fib 1477. In seguito ha collaborato con il noto regista livornese Paolo Virzì, montando il lungometraggio del 2010 La prima cosa bella. Per questa pellicola, Simone Manetti è stato candidato per il miglior montaggio al Ciak d’Oro, al Nastro d’Argento e al David di Donatello. Ha continuato dunque a lavorare come montatore per film italiani abbastana importanti, come Mozzarella Stories di Edoardo De Angelis (2011), Tatanka di Giuseppe Gagliardi (2011), I più grandi di tutti di Carlo Virzì (2012), Al posto tuo di Max Croci (2016) e Blue Kids di Andrea Tagliaferri (2017). Parallelamente, Manetti ha girato anche varie pubblicità e i primi due episodi della serie di Sky 1992 (2015), che racconta proprio l’ascesa politica di Berlusconi all’inizio degli anni Novanta. In seguito ha realizzato progetti fotografici e reportage per importanti riviste e quotidiani (Vanity Fair, La Repubblica, L’Unità), avvicinandosi infine al mondo del documentario.
Simone Manetti documentari
Simone Manetti ha iniziato a occuparsi di documentari con il cortometraggio A New Family, girato in Cambogia e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Amnesty International per i diritti umani e la nominarion ai Nastri d’Argento come miglior cortometraggio sociale. Nel 2016 ha scritto e diretto il lungometraggio documentaristico Ciao amore, vado a combattere, con cui ha ottenuto un’altra nomination ai Nastri d’Argento. Nello stesso genere di film, Manetti ha poi realizzato, nel 2019, Sono innamorato di Pippa Bacca, che è stato un altro grande successo di critica e ha ottenuto il Premio Ganghi al Torino Film Festival. Nel 2021, per Rai 2, ha realizzato il documentario Marta, il delitto della Sapienza, dedicato alla morte della studentessa Marta Russo, avvenuto nel 1997. Il suo progetto successivo è stato appunto Il giovane Berlusconi, disponibile su Netflix dall’11 aprile 2024.