Livio Macchia è il leader dei Camaleonti, una storica band italiana di genere beat, e ultimo rimasto della formazione originale: com’è oggi?
Negli anni Sessanta, con i Camaleonti ha incarnata appieno l’epoca d’oro del beat italiano. Da allora molte cose sono cambiate, e sebbene oggi abbia 82 anni, Livio Macchia oggi è ancora in attività con la sua band, che nel corso del tempo si è molto rinnovata. Oltre sessant’anni di attività musicale, con 25 anni pubblicati in carriera, di cui 18 di studio, un live e 6 raccolte. Tanti compagni di avventure sono cambiati in questo lungo tempo, e infatti oggi Macchia è l’ultimo rimasto dei Camaleonti originali, formatisi nel 1963. Bassista, ma anche chitarrista e voce del gruppo, di cui ancora oggi rappresenta l’anima storica, Livio Macchia è nato nel 1941 ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, ma da giovane si trasferì a Milano, dove conobbe Riki Maiocchi e Paolo de Ceglie al club Santa Tecla. Tutti e tre musicisti appassionati, furono i primi a portare il genere beat in Italia, creando una band che inizialmente si chiamava Mods, poi divenne i Beatnicks, e infine appunto i Camaleonti. Della sua vita extra musicale si è sempre saputo pochissimo, dato che il musicista e cantante ha sempre preferito parlare della sua carriera, lasciando in disparte la vita privata. Si sa però che ha un figlio, che si chiama Livio come lui e che, oltre al nome, ha ereditato anche la stessa passione per la musica del padre. Sebbene non sia famosissimo, ha una carriera ben avviata nel mondo artistico, grazie alla band Swami, che lui stesso ha descritto come naturalmente ispirata dai Camaleonti, parlando in un’intervista del 2009.
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Livio Macchia e il rimpianto de I Camaleonti
Come detto, oggi Livio Macchia ha 82 anni e continua a essere il frontman e il leader dei Camaleonti, con cui nel 2016 ha fatto uscire l’ultimo album in ordine di tempo, intitolato 50 anni di applausi, che contiene cinque pezzi inediti. “Abbiamo mantenuto lo stesso entusiasmo di un tempo” ha dichiarato in una recente intervista, rievocando la traiettoria del suo gruppo e il calore che ancora riceve dal pubblico durante i concerti e i vari eventi a cui partecipa con i Camaleonti. L’unico rimpianto, ha confessato, è non aver scritto più pezzi “propri” della sua band, invece di affidarsi ad autori esterni: una cosa che avrebbe fatto guadagnare meglio ai Camaleonti, anche se, precisa Macchia, le collaborazioni con altri autori hanno permesso loro di ottenere canzoni davvero stupende.