Dopo il successo della serie Netflix Baby Reindeer, Fiona Harvey, la vera Martha, ha raccontato la sua verità nella sua prima intervista televisiva
Il fenomeno televisivo dell’anno, Baby Reindeer, ha spinto giornali e media ad indagare sulla storia che ha ispirato la serie Netflix e contattare Fiona Harvey, colei che nella realtà corrisponde al personaggio di Martha. La donna che ha rotto il suo silenzio in un’intervista esclusiva a Piers Morgan e non si è tirata indietro attaccando apertamente Richard Gadd, autore, regista e protagonista della serie ma soprattutto presunta vittima della stalker Martha (che poi sarebbe la stessa Fiona nella vita vera). Per la donna Baby Reindeer non è una storia vera ma è completamente falsa, molto diffamatoria nei suoi confronti e dannosa per la sua carriera. Fiona Harvey ha spiegato di non essere una stalker, di non aver mai avuto denunce e di non essere mai stata in prigione ed è pronta a fare causa ai produttori della serie tv Netflix per quanto raccontato e per aver ricevuto, a causa loro, numerosi insulti online. La vera Martha di Baby Reindeer si aspettava quanto meno delle scuse da parte del servizio di streaming e da Richard Gadd che secondo l’avvocato “sta facendo soldi con fatti non veri”. Durante l’intervista, ha negato di essere mai stata a casa di lui, di aver contattato i suoi genitori o di avergli inviato migliaia di messaggi di testo e di email. Durante l’intervista, ha anche ammesso di possedere quattro telefoni cellulari e una serie di indirizzi email diversi. Fiona Harvey ha rivelato inoltre dettagli sulla sua vita privata: ha un fidanzato, anche lui avvocato, con cui ha intrapreso una relazione da cinque anni. Colei che ha ispirato il personaggio di Martha in Baby Reindeer di Netflix ha spiegato che non ha deciso di rivelare la sua identità per pubblicit.
Semplicemente lo ha fatto perché dopo il successo della serie Netflix, l’hanno rintracciata, perseguitata e minacciata di morte. A questo punto ha dovuto farsi avanti per forza anche se in realtà non ha mai visto Baby Reindeer ma le hanno spiegato alcune scene. Anche in questo caso ha negato che corrispondessero alla realtà dei fatti. Per la donna la serie di Richard Gadd è orribile, orrenda e misogina rivelando anche alcuni dettagli sulla conoscenza con il creatore della serie.
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Fiona Harvey Martha di Baby Reindeer la vera relazione con Richard Gadd
Fiona Harvey ha rivelato di aver incontrato Richard Gadd solo un paio di volte e che il primo incontro è avvenuto oltre 10 anni fa ma che tutto ciò che è raccontato in Baby Reindeer di Netflix è assolutamente falso. Per la donna che ispirato il personaggio di Martha il protagonista e regista della serie tv ha problemi psichiatrici e che sostanzialmente ci sono solo due aspetti che corrispondono alla realtà: si chiama Richard Gadd e lavora come barman all’Hawley Arms. Messa alle strette durante l’intervista Fiona Harvey ha negato ogni accusa: l’idea di accostare l’uomo ad una renna giocattolo (da qui il titolo Baby Reindeer) è perché da bambina aveva un giocattolo del genere ed era semplicemente uno scherzo. Tra i due ci sono state solo tante battute e allusioni ma niente di concreto, facendo riferimento ad alcune scene della serie Netflix, la vera Martha ha negato di aver spiato Richard Gadd e di aver mandato 41 mila mail e centinaia di lettere e messaggi vocali. Infine ha respinto ogni accusa che viene raccontata in Baby Reindeer come quella di aver contattato i suoi genitori, l’aggressione ad alcune fidanzate del comico per gelosia o averlo disturbato durante i suoi spettacoli. In merito a questo ha spiegato di aver sostenuto Richard Gadd esortando la gente a vedere il suo show ma pensava potesse essere d’aiuto. Infine sui circa 350 messaggi vocali, Fiona Harvey ha ipotizzato che forse il comico l’avesse registrata mentre chiacchieravano al pub dove lavorava ma di non aver mai mandato tutto quegli audio. Dopo la notizia di una possibile seconda serie, la vera Martha ha aggiunto che potrebbe scrivere un libro perché ha una memoria fotografica e che spera di poter sottoporsi alla macchina della verità per cancellare ogni tipo di accusa ricevuta.