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È normale che i genitori siano in apprensione per i figli, al giorno d’oggi in particolare, e anche se a volte possono sembrare opprimenti ci sono casi in cui qualche attenzione “di troppo” può essere utile. Almeno questo è quello che vuole comunicare 72 ore di paura (titolo originale: Missing and Alone), thriller di produzione statunitense del 2021, diretto da Shelagh Carter (Passionflower; Before Anything You Say; Into Invisible Light). La pellicola vede un cast con protagoniste CindyMarie Small (Shall We Dance?; Teen Lust) e Megan Best (Io sono nessuno; Seance – Piccoli omicidi tra amiche; Vendits), accanto a Verity Marks (Toys of Terror; Elevator Game), Alex Poch Golding (La doppia vita di Mahowny; Traitor; Good God), Amy Groening (Goon; Teen Lust), Karl Thordarsson (Un rahionevole dubbio; Wolf Hunter; Safehaven), Lisa Bell (Stand!; Un bacio prima di Natael), Evan Martin (Stand!, Qua la zampa!), Gino Anania (The Porter; Skymed; Safhaven), Jesse Nobess (Il donatore perfetto; Wintertide) e Paul Andrich (The Stray Bullett; Vampire Season; The Dark Heart).

La trama di 72 ore di paura segue Shannon Baker (CindyMarie Small), che dopo la morte del marito James sta crescendo la figlia adolescente Chloe (Megan Best), anche se tra le due non mancano delle incomprensioni. Un giorno, Chloe dice alla madre che trascorrerà qualche giorno nel cottage della sua amica Mackenzie (Verity Marks), dove è stata invitata. Poco dopo che la ragazza è partita, però, Shannon incontra Pete (Alex Poch Golding), il padre di Mackenzie, a cui la figlia ha raccontato una versione diversa da quella che Chloe ha detto a sua madre. Shannon inizia così a temere che alla ragazza possa essere successo qualcosa di brutto o che possa trovarsi in una situazione di pericolo.

La donna inizia così a indagare, andando a parlare con vari amici di Chloe. Da questi capisce che sua figlia sta prendendo parte a uno strano gioco, chiamato Game of 72, che consiste nello scomparire volontariamente nel bosco per 72 ore. Secondo tutte le persone con cui parla Shannon, Mackenzie è assolutamente coinvolta nel gioco, e deve aver convinto Chloe a prendervi parte. Shannon deve allora andare lei stessa nel bosco, contattando anche un ranger per farsi aiutare nella ricerca della figlia, che nel frattempo è caduta in un dirupo e si è rotta una gamba.

72 ore di paura cosa succede nel finale

72 ore di paura finisce rivelando la verità dietro lo strano gioco a cui Mackenzie ha convinto Chloe a partecipare. In realtà, Mackenzie ha deciso di coinvolgere l’amica per vendicarsi di lei: Chloe è infatti andata a letto con Tim (Evan Martin), che piace a Mackenzie, e quest’ultima ha architettato tutto per fargliela pagare, gettandola dal dirupo. Pete, per difendere sua figlia, cercherà di togliere di mezzo anche Shannon allo stesso modo, ma la donna riesce ad avere la meglio, e spingere di sotto Pete. I soccorsi arrivano e salvano Chloe, e un anno dopo assistiamo al madre e figlia che partono insieme per un’escursione per andare a spargere le ceneri del padre.