“Un giorno vi porto una foto della divisa rossa e gialla che indossavo quando lavoravo al Burghy, in Galleria a Milano. Facevo le patatine fritte e i panini per pagarmi l’università”. Con queste parole Matteo Salvini ha raccontato a Matrix uno dei capitoli meno noti della sua vita, quello che precede la sua ascesa politica, quando lavorava nel celebre fast food milanese per mantenersi agli studi.
Nato a Milano il 9 marzo 1973, Salvini si è iscritto inizialmente alla facoltà di Scienze Politiche, per poi passare a Scienze Storiche presso la facoltà di Lettere dell’Università Statale di Milano. Un percorso accademico che si è interrotto a soli cinque esami dalla laurea, quando l’impegno politico ha preso il sopravvento sulla carriera universitaria.
Dalla gavetta alla politica
“Di quel periodo ricordo una fatica della miseria”, ha rivelato Salvini parlando dei suoi anni al Burghy. “Lavoravo 8 ore al giorno per portare a casa 700-800mila lire, finendo alle 2 del mattino e avendo a che fare con la maleducazione della gente”. Un’esperienza che ha formato il futuro leader della Lega: “Se fai certe esperienze, se lavori in una certa maniera, se consegni le pizze, come ho fatto, o se monti cartelli stradali, poi dai un valore alla fatica, al lavoro, al denaro, al sudore e quindi rispetti quelli che lavorano e non ti permetti di prenderli in giro”.
La carriera giornalistica e l’impegno politico
Parallelamente ai lavori per mantenersi agli studi, Salvini ha iniziato molto presto la sua attività politica. Entrato nella Lega Nord a 17 anni, ha alternato l’impegno nel partito al lavoro come giornalista, prima a Radio Padania e poi al quotidiano La Padania, ottenendo il tesserino da pubblicista nel 1997. Ha anche lavorato come telecronista per Telelombardia, seguendo le partite del Milan.
Il suo percorso politico è iniziato ufficialmente nel 1993, quando è stato eletto consigliere comunale a Milano. Da quel momento, la sua ascesa nel partito è stata costante: da consigliere comunale a europarlamentare, fino a diventare nel 2013 segretario federale della Lega Nord, trasformando il movimento da forza regionalista a partito nazionale.
Le esperienze lavorative giovanili hanno profondamente influenzato la sua visione politica e il suo modo di comunicare. Il periodo al Burghy, in particolare, viene spesso citato nei suoi discorsi come esempio di gavetta e di comprensione delle difficoltà quotidiane dei lavoratori.
Il passaggio dalla divisa rossa e gialla del Burghy ai palazzi del potere rappresenta un percorso che Salvini utilizza frequentemente nella sua narrazione politica, sottolineando come le esperienze di lavoro comune lo abbiano formato come persona e come leader politico.
Nel 2018, la nomina a Ministro dell’Interno nel governo Conte I e quattro anni quella di Vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, traguardi molto distanti da quelle notti in Galleria a preparare panini e patatine fritte, ma che Salvini ricollega spesso a quelle prime esperienze lavorative che gli hanno insegnato il valore della fatica.