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Il “caso Tony Effe” scatena la reazione di Morgan, che in un’intervista all’Adnkronos solleva il velo su quello che considera un sistema di “due pesi e due misure” nel mondo dello spettacolo italiano. L’esclusione del trapper dal Concerto di Capodanno di Roma diventa l’occasione per una riflessione più ampia sulla censura nel panorama musicale italiano.

“L’hanno cancellato dal concerto di Capodanno a Roma? Beh, con me è stato fatto già molte volte”, esordisce l’ex frontman dei Bluvertigo, ricordando una lunga serie di esclusioni: “Sin dal 2010 quando sono stato cancellato da Sanremo. Poi sono stato espulso dalla Rai, poi sono stato cancellato da X-Factor e in ultimo quest’estate mi sono stati tolti tutti i concerti”.

Il cantautore punta il dito contro quella che percepisce come un’incoerenza del sistema, sottolineando come nel suo caso “nessuno abbia mosso un dito”. Particolarmente critico verso i colleghi, Morgan attacca Jovanotti: “È scandaloso che si metta a difendere Tony Effe mentre per il mio caso non ha mosso un dito. E non solo lui, anche gli altri”.

La solidarietà a Tony Effe

La vicenda assume contorni ancora più complessi con il forfait di Mahmood e Mara Sattei, che si sono ritirati dal concerto in solidarietà con Tony Effe, mettendo a rischio l’intero evento. Una situazione che Morgan commenta con particolare amarezza.

“L’arte si deve giudicare. La vita privata no”, afferma Morgan, tracciando una linea netta tra valutazione artistica e vicende personali. “Io sono stato censurato perché hanno raccontato balle sul mio conto facendomi apparire male e quindi sono stato cancellato, ho perso tutto”, spiega, evidenziando quella che considera un’ingiustizia nel trattamento ricevuto.

Il cantautore non risparmia critiche alla scena musicale contemporanea: “Penso che siamo un paese di incapaci del senso di arte. Penso che siamo un paese di Fantozzi, di ignoranti”. Un’analisi che si estende al confronto tra i numeri della musica contemporanea e quelli dei grandi classici.

Morgan Elettra Lamborghini e Fabrizio De Andrè

“Io questo signore chiamato Tony Effe non so manco chi sia. Spuntano come i funghi dall’oggi al domani e fanno i padroni del mondo”, prosegue Morgan, toccando il tema della gavetta. “Che si faccia vent’anni di concerti senza l’autotune prima di rompere il ca… per essere stato cancellato. Perché prima di essere cancellati bisogna esistere”.

Il cantautore cita anche Franco Battiato: “Meglio essere dei cretini in mezzo a dei geni, piuttosto che sentirsi un genio in mezzo a dei coglioni”, ricordando come il panorama musicale italiano stia attraversando quello che lui considera un periodo di profonda crisi culturale.

La vicenda solleva interrogativi più ampi sul sistema dello spettacolo italiano, sul ruolo della censura e sui criteri di valutazione degli artisti. Morgan porta come esempio il paradosso dei numeri: “Elettra Lamborghini fa 98 milioni di visualizzazioni su una sua canzone mentre Fabrizio De André con Marinella ne fa solo sette”, evidenziando quello che considera un drammatico declino culturale.