Dietro la figura riservata di Olivia Paladino, compagna dell’ex Premier e leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, si cela una storia familiare che intreccia cinema, imprenditoria e alta società romana. Figlia del costruttore Cesare Paladino, proprietario dello storico Hotel Plaza di Roma, e della celebre attrice svedese Ewa Aulin, Olivia rappresenta un perfetto esempio di come il mondo dello spettacolo e quello dell’imprenditoria italiana si siano spesso incrociati.
La madre stella del cinema
Ewa Brigitte Aulin, nata a Landskrona il 13 febbraio 1950, è stata una delle attrici più affascinanti del panorama cinematografico internazionale tra gli anni ’60 e ’70. La sua bellezza mozzafiato fece perdere la testa persino a Marlon Brando, come racconta il celebre fotografo Pizzi nelle sue memorie.
La carriera della Aulin iniziò con il successo internazionale “Candy e il suo pazzo mondo” (1968), pellicola che la consacrò come sex symbol dell’epoca. Seguirono ruoli in “Microscopic Liquid Subway to Oblivion” (1970) e “La controfigura” (1971), quest’ultimo diretto da Romolo Guerrieri.
L’epoca d’oro del cinema italiano
Il periodo più prolifico della sua carriera coincise con l’esplosione del cinema italiano dei primi anni ’70. La Aulin si distinse in diversi generi: dal decamerotico ai drammatici, passando per l’horror. Interpretò ruoli principali in “Quando l’amore è sensualità” (1973) e un memorabile angelo vendicatore nell’horror di Joe D’Amato “La morte ha sorriso all’assassino“.
Nel 1972 partecipò a “Questa specie d’amore” di Alberto Bevilacqua e al giallo “Una vita lunga un giorno“, dimostrando una versatilità che la rendeva adatta a qualsiasi genere cinematografico.
L’incontro con Cesare Paladino
La svolta nella vita di Ewa arrivò nei primi anni ’70 quando incontrò Cesare Paladino, rampollo di una delle famiglie più influenti dell’imprenditoria edile romana. La loro storia d’amore si concretizzò nel 1974 con il matrimonio, da cui nacquero due figlie: Cristiana e Olivia.
Dopo il matrimonio, la Aulin scelse di ridimensionare la sua carriera artistica per dedicarsi alla famiglia e agli studi universitari, coltivando il sogno di diventare psicologa infantile.
La parentesi musicale
Nel 1979, l’attrice svedese si cimentò anche nel mondo della musica, incidendo per la Fonit Cetra il singolo “Arizona“, scelto come sigla del programma televisivo “Sceriffi e banditi“. Il brano era contenuto nell’album “Il valzer finì“, che però non ottenne il successo sperato nel mercato discografico italiano.
Questa breve parentesi musicale rappresentò uno degli ultimi tentativi della Aulin di mantenere un legame con il mondo dello spettacolo, prima di dedicarsi completamente alla vita privata.
L’impero Paladino
La famiglia in cui Olivia è cresciuta non è solo cinema e spettacolo. I Paladino rappresentano una delle dinastie imprenditoriali più importanti di Roma, con interessi nel settore immobiliare e alberghiero. Il Plaza Hotel, situato nel cuore della Capitale, è solo uno dei gioielli del loro impero.
Cresciuta tra arte e imprenditoria, Olivia ha ereditato dalla madre la riservatezza degli ultimi anni, mantenendo un profilo basso anche dopo l’inizio della relazione con Giuseppe Conte.
Il presente
Oggi Ewa Aulin vive lontano dai riflettori, con rare apparizioni pubbliche. L’ultima risale al 19 ottobre 2017, quando ha concesso un’intervista a “Hollywood Party” su Rai Radio 3, programma condotto da Steve Della Casa ed Enrico Magrelli.
La sua storia rappresenta un affascinante spaccato dell’Italia degli anni ’70, quando il mondo del cinema si intrecciava con quello dell’alta società romana, creando connessioni che, attraverso le generazioni, continuano a influenzare la vita pubblica italiana.