Lo scorso novembre, Sabrina Ferilli, attrice romana e icona del cinema italiano, ha espresso una dura critica verso la sinistra italiana in un’intervista al Fatto Quotidiano. Nonostante il suo passato legato a ideali progressisti e il forte legame con il Partito Comunista Italiano, di cui suo padre era un militante attivo, Ferilli ha messo in discussione il percorso politico intrapreso dalla sinistra, accusandola di aver perso il contatto con i problemi reali dei cittadini.
Temi dimenticati: sicurezza e immigrazione
Ferilli ha posto l’attenzione su come la sinistra si sia concentrata eccessivamente su battaglie legate a questioni identitarie, trascurando argomenti fondamentali come la sicurezza e l’immigrazione. Per l’attrice, queste tematiche non dovrebbero essere lasciate esclusivamente alla destra. Ha sottolineato come affrontarle non significhi essere etichettati come reazionari o “fascisti”, ma piuttosto cercare di rispondere alle preoccupazioni quotidiane delle persone.
Secondo Ferilli, la sinistra sembra essere caduta nella trappola di privilegiare un’agenda politica che si rivolge a una fascia ristretta della popolazione, ignorando i bisogni delle classi meno abbienti. Questo distacco, a suo dire, ha contribuito a rendere la sinistra incapace di competere con la destra su temi concreti che influenzano direttamente la vita dei cittadini.
Le critiche alla leadership di Elly Schlein
Ferilli ha rivolto parole particolarmente critiche alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, accusandola di rappresentare una sinistra distante dalle necessità del popolo. Ha osservato come il Partito Democratico si stia sempre più allontanando dalle sue radici, adottando una linea politica che si avvicina maggiormente alle posizioni di +Europa.
L’attrice ha inoltre commentato alcuni gesti simbolici della Schlein, come l’incontro con Mario Draghi, definendo questa mossa poco coerente con una visione autenticamente di sinistra. Secondo Ferilli, la segretaria dovrebbe concentrarsi su politiche economiche e sociali che abbiano un impatto diretto sulla vita delle persone, anziché seguire un’agenda percepita come troppo elitaria.
Uno sguardo alla politica internazionale
Ferilli non ha risparmiato considerazioni anche sulla politica statunitense, prendendo come esempio le elezioni presidenziali che hanno visto scontrarsi Donald Trump e Joe Biden. Ha sottolineato come l’attenzione dell’elettorato americano fosse rivolta principalmente a temi pratici, come la pressione fiscale, piuttosto che a scandali personali o simboli politici.
In particolare, ha osservato come i democratici americani abbiano potuto contare sul supporto di grandi figure dell’élite economica, ma senza che questo destasse troppe critiche. Un paragone che, secondo Ferilli, mette in luce l’ipocrisia di certi atteggiamenti che penalizzano un dialogo costruttivo all’interno della sinistra.
Un’élite lontana dai problemi reali
Secondo Ferilli, la sinistra ha perso la sua capacità di rappresentare le classi popolari, trasformandosi in un’élite che dialoga solo con se stessa. Questa autoreferenzialità, unita alla mancanza di una visione politica che metta al centro i bisogni concreti dei cittadini, rischia di allontanare ulteriormente gli elettori.
Ha ribadito che la sinistra non può continuare a ignorare temi come la sicurezza e l’immigrazione, spesso considerati scomodi. Per Ferilli, affrontare queste questioni non dovrebbe essere un tabù, ma un’opportunità per tornare a parlare al cuore del Paese, abbandonando la paura di essere etichettati in modo negativo.
La necessità di una nuova direzione
In conclusione, Ferilli ha sottolineato l’urgenza per la sinistra di cambiare rotta. Ha evidenziato come il partito debba tornare a occuparsi di problemi pratici, come il lavoro, la sicurezza economica e il benessere sociale, per riconquistare la fiducia di una popolazione sempre più disillusa.
La sua analisi, lucida e severa, rappresenta una riflessione importante sullo stato della politica italiana e sulla necessità di riportare al centro dell’agenda politica le reali esigenze dei cittadini.