Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, figlia dell’imprenditore milanese Franco Luini, fondatore del marchio Tucano, sarà una delle protagoniste della 75esima edizione del Festival di Sanremo. Con il brano Fuorilegge, la cantautrice milanese porta sul palco dell’Ariston tutta la sua esperienza, maturata in quattordici anni di vita trascorsi tra Milano e New York. “Tuttora vivo a New York per buona parte dell’anno, ed è lì che ho scritto tutto il nuovo disco, incluso il pezzo con cui gareggerò a Sanremo”, ha dichiarato Rose in un’intervista a La Stampa. Una vita divisa tra due mondi che l’ha portata a riflettere su politica, diritti umani e la condizione sociale nei due Paesi.
La politica e l’impatto di Trump e Meloni
Parlando dell’attuale contesto politico, Rose Villain non ha nascosto il suo malessere per l’elezione di Donald Trump: “Mi viene da piangere, ma capisco che in un momento come questo si scelgano i bulli perché fa meno paura stare con loro”. La cantautrice ha vissuto interamente il primo mandato del tycoon e teme che il futuro possa essere ancora più complesso: “Quando fu eletto Biden tutti scendemmo per le strade a festeggiare, ma oggi non c’è nulla da festeggiare. Se mai diventassi mamma, fatico a immaginare come crescere un figlio in una società del genere”.
Riflettendo sull’Italia, Rose Villain ha aggiunto che anche sotto il governo di Giorgia Meloni non si sente pienamente rappresentata: “Qui non è che con Meloni vada benissimo. Sento molto scontento fra i miei coetanei. Sono una donna che tiene tantissimo ai diritti umani e, con questo governo, non mi sento tutelata”. Nonostante il contesto difficile, la cantante ha voluto sottolineare l’importanza di guardare avanti, riconoscendo nella figura di Elly Schlein un elemento di interesse: “So che la segretaria del Pd ha a cuore le minoranze e questo per me è fondamentale”.
Sanremo e la libertà di espressione
Rose Villain ha anche commentato la presenza del rapper Tony Effe al Festival, rispondendo alle polemiche che spesso accompagnano la figura dell’artista: “Adoro Tony, siamo amici ed è un bravissimo ragazzo. Quando si scrive, è cinema, e lo è anche la musica. Non mi sono mai sentita attaccata dai testi di una canzone. Mi preoccupano di più i tagli per le attività contro la violenza sulle donne che i testi di una canzone”.
Parlando della sua battaglia personale, Rose Villain ha voluto lanciare un messaggio di libertà e autodeterminazione: “Da donna, devo essere libera di fare quello che mi pare, di sentirmi sensuale e sexy quando mi pare, senza che questo mi sminuisca. È una cosa per cui lotterò sempre”.
Un’artista poliedrica e impegnata
Tra Milano e New York, tra musica e attivismo, Rose Villain continua a distinguersi come una delle artiste più interessanti del panorama musicale italiano. La sua partecipazione a Sanremo non è solo un momento artistico, ma anche un’occasione per portare all’attenzione del pubblico temi sociali importanti. Con Fuorilegge, Rose Villain è pronta a lasciare il segno sul palco dell’Ariston, portando la sua musica e il suo messaggio di libertà e consapevolezza.