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Simone Cristicchi ha rivelato a Domenica In che il suo brano Quando sarai piccola, dedicato alla madre malata, ha ricevuto il plauso sia della premier Giorgia Meloni sia della segretaria del PD Elly Schlein. Una convergenza sorprendente, anticipata dal Corriere della Sera. L’artista ha aggiunto che il vero dono di questo Sanremo 2025 è stato l’apprezzamento dei giovani, che hanno rivisto nei versi la figura dei propri nonni.

Durante l’intervista, il cantautore ha glissato sulle critiche ricevute, come quelle di Selvaggia Lucarelli che ha parlato di “romanticizzazione della malattia”, preferendo sottolineare le emozioni positive suscitate dal brano.

L’apprezzamento bipartisan e il percorso di Cristicchi 

L’entusiasmo per il brano ha unito personalità politiche solitamente contrapposte. Giorgia Meloni avrebbe confidato agli amici di aver amato profondamente la canzone, mentre Elly Schlein l’avrebbe definita «bellissima». Questo raro consenso ha alimentato il dibattito su Cristicchi: beniamino della destra per la sua attenzione ai temi come la memoria delle foibe e la critica alla maternità surrogata, ma anche simbolo di un cattolicesimo progressista incarnato dal suo spettacolo su San Francesco. Esponenti di Fratelli d’Italia come Giovanni Donzelli hanno fatto il tifo per lui,  Boccia del PD ha apprezzato Quando sarai piccola rivelando di aver dedicato alla moglie (Nunzia de Girolamo) una canzone del cantautore in passato. 

Il commento di Vannacci e il successo al Festival 

Il generale Roberto Vannacci, presente al Festival in una serata senza l’esibizione di Cristicchi, ha dichiarato di voler ascoltare il brano, spinto dai commenti positivi. Intanto, il cantautore, che ha ottenuto due standing ovation e ottimi piazzamenti nelle classifiche di stampa e televoto, continua a rappresentare un enigma culturale che unisce e divide, proprio come la sua musica.

Cristicchi e l’arte come dono

Simone Cristicchi ha dichiarato che questo Festival è stato un’opportunità unica per farsi conoscere anche dalle nuove generazioni, che ora potranno esplorare il suo repertorio musicale e teatrale.

 L’artista ha sottolineato che tornerà presto alla sua vita normale, sui palcoscenici di tutta Italia, senza lasciarsi coinvolgere dalle polemiche o dalle strumentalizzazioni, come quelle avanzate da gruppi Pro-Vita. 

Per Cristicchi, l’arte è un dono puro, un regalo che ha voluto fare a chi ha capito e amato la sua canzone. Ha spiegato che il brano non è triste, ma parla di speranza, toccando corde profonde universali. 

Sorprendente per lui è stato l’apprezzamento dei giovani, che si sono immedesimati nei sentimenti espressi, rivedendo nei versi i propri nonni

Cristicchi ha raccontato di aver portato un brano complesso, pieno di vita e verità, affrontando un tema delicato come il ciclo della vita con coraggio e grazia. Crede fermamente che la nostra esistenza sia nata da un atto d’amore e che il nostro percorso su questa terra sia finalizzato a imparare ad amare, con la convinzione che non andiamo verso il nulla, ma torniamo all’amore.