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In un’epoca dove la libertà di espressione social è sempre compromessa da qualche hater di troppo, le parole di apprezzamento o disprezzo provenienti da figure culturali di spicco acquisiscono particolare rilevanza. Recentemente, Giulio Rapetti Mogol, pilastro della musica italiana e paroliere di innumerevoli successi che hanno segnato la storia del nostro patrimonio musicale, ha espresso considerazioni significative riguardo l’attuale Presidente del Consiglio.

Durante un’intervista rilasciata a Un Giorno da Pecora a margine del Festival di Sanremo, il celebre autore ha condiviso riflessioni sia sul panorama musicale contemporaneo che sulla situazione politica italiana. Mogol, la cui carriera abbraccia oltre sessant’anni di storia della canzone italiana, ha manifestato un giudizio decisamente positivo nei confronti della premier Giorgia Meloni. Come sempre questo ha causato sia critiche che plausi.

Le parole di Mogol

“Dobbiamo essere orgogliosi di lei,” ha dichiarato il maestro con convinzione, “ha conquistato le simpatie di tutti a livello internazionale, sicuramente la stimo molto.” Parole che risuonano con particolare intensità, provenendo da una personalità che ha sempre mantenuto una certa distanza dalle dinamiche politiche più accese, preferendo concentrarsi sulla sua arte.

L’apprezzamento espresso da Mogol si inserisce in un contesto più ampio. Il paroliere vede un riconoscimento internazionale per la Meloni, evidenziato da gran parte della stampa in diversi consessi, dalla sua partecipazione ai vertici G7 fino agli incontri bilaterali con leader mondiali. Il paroliere sembra voler sottolineare proprio questa dimensione di rappresentanza dell‘Italia nel mondo, aspetto che evidentemente valuta positivamente.

Mogol bacchetta la cantante Giorgia

Interessante notare come lo stesso Mogol, durante la medesima intervista, abbia espresso giudizi tecnici anche sulla cantante Giorgia, protagonista dell’ultimo Festival. “A Giorgia offrirei volentieri, gratuitamente, un corso da noi,” ha affermato con la franchezza che lo contraddistingue, “ha una voce fantastica ma canta come si cantava trent’anni fa, usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima ma la usa come si faceva in passato, la voce deve essere credibile per quello che dice, è la credibilità che riesce ad emozionare.”

Questa analisi, forse coraggiosa, applicata tanto al campo musicale quanto a quello politico, rappresenta una caratteristica distintiva dell’approccio di Mogol alla realtà. Il suo giudizio positivo sulla premier assume quindi un valore particolare, proprio perché proviene da una personalità abituata a valutare con rigore professionale.

Le dichiarazioni di figure come Mogol assumono spesso una rilevanza che travalica il semplice endorsement politico. Si tratta piuttosto di valutazioni che, provenendo da personalità che hanno contribuito a plasmare l’identità culturale del paese, offrono una prospettiva che va oltre la contingenza politica del momento.

Mogol criticato

La stima espressa nei confronti della Meloni si inserisce in un quadro di apertura che diverse personalità del mondo culturale italiano hanno dimostrato verso l’attuale governo, superando pregiudizi ideologici che spesso hanno caratterizzato il rapporto tra intellettuali e politica nel nostro paese.

È significativo che Mogol abbia voluto sottolineare specificamente la dimensione internazionale del successo della premier, riconoscendole la capacità di rappresentare efficacemente l’Italia nei consessi globali. Un aspetto, questo, che appare particolarmente importante in un’epoca in cui le interconnessioni fra nazioni sono sempre più strette e determinanti.

“Ha conquistato le simpatie di tutti a livello internazionale,” ha affermato il maestro, utilizzando un’espressione che sottolinea a suo parere non solo l’efficacia diplomatica ma anche una qualità personale di relazione che evidentemente ritiene significativa nel giudizio complessivo sulla figura politica.

Vale la pena ricordare che Mogol, nel corso della sua lunga carriera, ha sempre mantenuto un profilo di indipendenza intellettuale che rende le sue dichiarazioni particolarmente significative, proprio perché difficilmente inscrivibili in logiche di appartenenza politica predefinite.

In un momento storico caratterizzato da profonde divisioni nel dibattito pubblico italiano, le parole di personalità come Mogol potrebbero contribuire a creare spazi di riflessione più serena e meno polarizzata. Invece non è stato così, c’è chi sui social con eleganza ha commentato le parole di Mogol su Giorgia Meloni ritenendole propaganda, chi ha condiviso il suo parere, chi invece lo ha deriso e umiliato senza rispettare la libertà di parola.

L’esperienza di Mogol nel campo della creazione artistica, dove il valore si misura sulla capacità di comunicare emozioni autentiche e non su appartenenze di scuola, sembra trasferirsi anche al suo modo di guardare alla realtà politica, privilegiando la sostanza rispetto all’adesione a schieramenti precostituiti.

“Sicuramente la stimo molto,” ha concluso Mogol, con una semplicità che è parte integrante del suo stile comunicativo, tanto nelle canzoni quanto nelle dichiarazioni pubbliche.