L’apertura della puntata di Quarto Grado del 21 febbraio 2025 ha scatenato un acceso dibattito sui social media. La trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi ha scelto di utilizzare come sigla introduttiva “Cuoricini” dei Coma Cose, brano presentato al Festival di Sanremo 2025, per introdurre una puntata dedicata a omicidi passionali e femminicidi.
La redazione del programma ha deciso di abbinare la puntata di cronaca nera al ritornello della canzone, che include versi come “poi mi uccidi, poi mi uccidi”. Una scelta che, nelle intenzioni del programma, voleva sottolineare il contrasto tra l’inizio idilliaco delle relazioni amorose e il loro tragico epilogo in alcuni casi di cronaca, come quello di Giulia Tramontano.
La presentazione di Nuzzi
Il conduttore ha introdotto la puntata intitolata “Cuoricini spezzati” spiegando il senso dell’accostamento: “Raccontiamo storie che iniziano sempre con una pioggia di cuoricini e finiscono in tragedia”. Le immagini mostravano primi piani del presentatore nello studio di Quarto Grado con una scenografia ricca di cuori spezzati, mentre in sottofondo risuonava il brano dei Coma Cose.
La scelta ha immediatamente diviso il pubblico sui social. Da un lato, alcuni utenti hanno apprezzato l’idea creativa e il contrasto semantico tra la leggerezza della canzone e la gravità dei temi trattati. Dall’altro, molti hanno criticato l’accostamento, ritenendolo inappropriato e irrispettoso verso le vittime di femminicidio.
Il significato originale della canzone
È importante sottolineare come il brano dei Coma Cose non abbia alcun riferimento a casi di cronaca o violenza. “Cuoricini” è una canzone d’amore che utilizza metafore comuni nel linguaggio romantico, dove “mi uccidi” è utilizzato nel senso figurato di “mi fai impazzire d’amore”, senza alcuna connotazione violenta.
I commenti su X (ex Twitter) hanno mostrato la polarizzazione delle opinioni. Alcuni utenti hanno ironicamente ribattezzato la trasmissione “Quarto De-grado”, mentre altri si sono chiesti se in redazione qualcuno avesse sollevato dubbi sulla scelta.
L’episodio ha sollevato questioni importanti sulla responsabilità editoriale dei programmi televisivi nel trattare temi delicati come il femminicidio. Il dibattito si è esteso oltre la semplice scelta musicale, toccando temi come il rispetto delle vittime e l’appropriatezza dei toni nella narrazione di eventi tragici.