La giornalista Serena Bortone ha trovato una nuova dimensione professionale su Radio 2 dopo la controversa vicenda della sospensione e successiva cancellazione del suo programma televisivo “Chesarà…” avvenuta nel 2024. La conduttrice si è reinventata nel mondo radiofonico dopo una delle polemiche più accese che hanno coinvolto la Rai nell’ultimo anno, legata alla mancata messa in onda di un monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile.
La controversia Scurati
La vicenda ebbe inizio nell’aprile 2024, quando Serena Bortone denunciò pubblicamente sui social la cancellazione del monologo di Antonio Scurati dedicato al 25 aprile, previsto nel suo programma “Chesarà…” Lo scrittore, autore della celebre saga “M” dedicata a Mussolini, avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione per proporre una riflessione sulla Festa della Liberazione, ma la sua partecipazione venne improvvisamente annullata. La Bortone, non ricevendo spiegazioni chiare dall’azienda, decise di rendere pubblica la vicenda attraverso i propri canali social, scatenando un’ondata di polemiche.
L’episodio provocò immediate reazioni da parte dell’opposizione politica e dei sindacati, che parlarono apertamente di censura e di attacco alla libertà d’espressione. La vicenda assunse rapidamente dimensioni nazionali, diventando un caso emblematico nel dibattito sulla gestione della televisione pubblica e sulla sua indipendenza editoriale. Mentre la Bortone sosteneva di aver agito per trasparenza nei confronti del pubblico, i vertici Rai fornirono versioni contraddittorie sull’accaduto.
La sospensione e le dichiarazioni dei vertici Rai
La reazione della Rai fu durissima: Serena Bortone venne sottoposta a procedimento disciplinare, culminato in una sospensione di sei giorni annunciata il 3 luglio 2024. La sanzione venne motivata con il comportamento ritenuto lesivo dell’immagine aziendale. Particolarmente dure furono le parole dell’allora amministratore delegato Roberto Sergio che, durante la Festa del Foglio dell’8 giugno, arrivò a dichiarare che, a suo parere, la giornalista avrebbe meritato il licenziamento.
“A nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora”, affermò Sergio, negando però qualsiasi forma di censura. Secondo la versione dell’AD, la cancellazione del monologo sarebbe stata dovuta a motivi economici e non a censura. Sergio sostenne di aver inviato un messaggio WhatsApp alla Bortone invitandola a mandare in onda il monologo, ma che sarebbe stato lo scrittore a rinunciare per questioni di compenso.
Le reazioni del mondo giornalistico
La sanzione inflitta a Serena Bortone scatenò l’indignazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e del sindacato dei giornalisti Rai. Alessandra Costante, segretaria generale della FNSI, definì ingiusta la sospensione, sottolineando che “una redazione e un’azienda culturale non sono né un plotone né una caserma” e ribadendo che “ogni giornalista ha il diritto e il dovere di usare il suo senso critico anche all’interno dell’azienda”.
Il presidente della FNSI, Vittorio Di Trapani, si espresse ancora più duramente, definendo la sanzione “una vergogna” e l’atto della Bortone “un’obbedienza civile”. Secondo Di Trapani, la giornalista aveva semplicemente adempiuto al suo dovere di informare i cittadini e di rispettare i valori del Servizio Pubblico e della Costituzione.
L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, parlò apertamente di “ritorsione” nei confronti della conduttrice, definendo la sanzione “inaccettabile” e accusando l’azienda di voler “far pagare” alla Bortone il suo comportamento piuttosto che fare chiarezza sull’intera vicenda.
La chiusura di “Chesarà…” e il cambio di rotta professionale
Oltre alla sospensione, la Rai decise di cancellare definitivamente il programma “Chesarà…” dal palinsesto, segnando di fatto la fine dell’esperienza televisiva della Bortone con quel format. Una decisione che molti interpretarono come un’ulteriore punizione nei confronti della giornalista e che confermò le preoccupazioni espresse dai sindacati circa il clima che si respirava all’interno dell’azienda pubblica.
La cancellazione del programma rappresentò un punto di svolta nella carriera della Bortone, che si trovò a dover reinventare il proprio percorso professionale dopo anni di presenza costante sul piccolo schermo. La giornalista, nota per il suo stile diretto e per la capacità di trattare temi di attualità con equilibrio e competenza, si ritrovò improvvisamente senza uno spazio televisivo proprio.
La rinascita su Radio 2: nasce “5 in condotta”
Dopo mesi di incertezza sul suo futuro professionale, Serena Bortone ha trovato una nuova collocazione su Radio 2, con il programma “5 in condotta“, iniziato lunedì 16 settembre 2024. Un cambio di medium che ha permesso alla giornalista di ripartire con un progetto completamente nuovo, mantenendo però il suo approccio caratteristico ai temi d’attualità.
Il programma radiofonico, in onda dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 18.00 in diretta dagli studi Rai di Via Asiago 10, rappresenta una nuova sfida per la Bortone, che ha accolto con entusiasmo questa opportunità. Affiancata dal “consigliere” Francesco Cundari, la conduttrice guida un’ora di parole e musica, creando uno spazio di confronto su attualità, società e idee, con un approccio che mira a combinare leggerezza e profondità.
“La Radio è uno strumento che travalica il tempo e lo spazio, veloce, agile, flessibile, che abbatte tutti i confini. Ho trovato un clima di sperimentazione e confronto molto stimolante, non vedo l’ora di cominciare”, dichiarò Bortone alla vigilia del debutto. Parole che lasciavano trasparire l’entusiasmo per questa nuova fase della sua carriera, ma che contenevano anche un velato riferimento alle difficoltà incontrate nel precedente ambiente lavorativo.
Il significato del titolo e la filosofia del programma
Il titolo “5 in condotta” richiama non solo l’orario di messa in onda (le 17), ma anche l’idea che una scelta anticonformista, proprio come un “5 in condotta” nel contesto scolastico, possa rivelarsi un’occasione di crescita personale. Un richiamo simbolico che sembra quasi alludere alla vicenda personale della conduttrice, che dopo aver pagato il prezzo di una scelta controcorrente ha trovato una nuova opportunità professionale.
Il programma si propone come uno spazio libero e pop, senza filtri o pregiudizi, dove confrontarsi sull’attualità con i protagonisti della contemporaneità e con gli ascoltatori. Un format che mantiene lo spirito di “Chesarà…” ma che lo adatta alle peculiarità del mezzo radiofonico, sfruttando la maggiore immediatezza e flessibilità che la radio consente rispetto alla televisione.
L’autoironia è un elemento chiave del nuovo programma, come suggerisce lo stesso claim: “E chi nella vita, in amore, in famiglia, al lavoro non ha mai preso un 5 in condotta?” I microfoni di Rai Radio 2 sono aperti per condividere con gli ascoltatori storie, riflessioni e risate, creando un senso di comunità e di partecipazione.
“5 in condotta” è firmato da un team che include, oltre a Serena Bortone e Francesco Cundari, anche Mara D’Onofrio, Filippo Rossi e Pietro Valenziano, con la regia di Marco Lolli e la cura di Daria Ragazzini. Una squadra che combina professionalità già vicine alla conduttrice con nuove collaborazioni, garantendo continuità nel metodo di lavoro ma anche un approccio rinnovato.
La scelta di affiancare alla Bortone il giornalista Francesco Cundari, editorialista del Foglio e commentatore politico, sottolinea la volontà di mantenere un alto livello di analisi politica e sociale all’interno del programma. Una collaborazione che promette di offrire agli ascoltatori punti di vista diversificati e stimolanti sui temi d’attualità.
Il pubblico e l’accoglienza del nuovo programma
L’arrivo di Serena Bortone su Radio 2 ha suscitato grande interesse nel pubblico, curioso di scoprire come la giornalista avrebbe trasferito la propria personalità e il proprio stile nel contesto radiofonico. I fan che l’avevano seguita in televisione hanno mostrato fedeltà, seguendola anche nella sua nuova avventura radiofonica.
Il programma ha raccolto fin dalle prime puntate un riscontro positivo, con un pubblico che ha apprezzato la freschezza del format e la capacità della conduttrice di reinventarsi senza snaturare la propria identità professionale. La formula che mescola attualità, cultura e intrattenimento leggero è risultata vincente, offrendo un’alternativa interessante nel panorama radiofonico del pomeriggio.
Particolare apprezzamento è stato espresso per la capacità del programma di affrontare temi complessi con un linguaggio accessibile ma mai banalizzante, mantenendo la profondità dell’analisi pur nella leggerezza del formato. Una caratteristica che ha sempre contraddistinto lo stile della Bortone e che è stata valorizzata nella dimensione radiofonica.