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I Levante sono ispirati chiaramente a un vero clan della provincia di Napoli. Tante le prove che dimostrano come la sceneggiatura di Gomorra abbia tratto dalla cronaca nera campana.

Sono tante le guerre combattute da Gennaro Savastano, in Italia come all’estero. Uno dei nemici più ardui è però rappresentato dalla famiglia Levante. L’ultima resa dei conti del boss, rifugiatosi in un bunker al termine di Gomorra 4, sarà proprio contro di loro. Vi sono dei superstiti e Genny intende spazzarli via per sempre. Dovrà però guardarsi le spalle anche da Ciro Di Marzio, l’immortale. Viene però da chiedersi se i Levante siano ispirati a una famiglia camorristica realmente esistita o se sia tutto frutto dell’immaginazione degli sceneggiatori.

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Chi sono i Levante in realtà

Come in molti casi, Gomorra ha attinto a piene mani dalla cronaca per delineare alcuni aspetti di personaggi chiave della serie TV. I Levante non fanno eccezione. Nella loro efferatezza si rivede il clan Nuvoletta di Marano.

Un chiaro indizio in tal senso viene fornito da don Aniello, che parla del legame di sangue che unisce Gennaro Savastano ai Levante: “Sono parenti. Donna Imma e la moglie di don Gerlando sono cugine. Don Pietro però non ha voluto più vederli dopo che si affiliarono con i siciliani”. Tutto questo viene detto con un lessico molto chiaro, tipico della provincia di Napoli.

Il clan Nuvoletta si è rapidamente fatto un nome nell’ambienta. È stato infatti uno dei pochi a essere affiliato a Cosa Nostra. Ciò è dovuto al fatto che Totò Riina trascorse parte della sua latitanza proprio a Marano.

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La vocazione contadina è molto forte nel clan Levante. Lo dimostra chiaramente la masseria tra le campagne. Le loro case sono tutt’altro che sfarzose. Manca l’oro che si vede a Secondigliano. Lo stile è spartano, proprio come quello dei proprietari terrieri. Tutto ciò richiama alla mente la Masseria di Valelsana, al confine con Napoli. Una struttura che va dal cimitero di Marano alle cave di tufo del parco delle colline. È qui che sarebbero stati sciolti nell’acido Luigi e Vittorio Vastarella, su ordine di Riina. Qui sarebbe stato dato l’ordine di uccidere Giancarlo Siani.

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Levante e Nuvoletta

Altra prova sarebbe stata dalla passione per gli animali evidenziata in Gomorra. Don Gerlando ha una stanza piena di uccelli, che accudisce come se fossero figli. Lorenzo Nuvoletta aveva invece una passione per i cavalli. Lo dimostra il sequestro del 1991, che portò alla luce un ippodromo con due appartamenti, 58 box e 43 cavalli.

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