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Il postino è passato alla storia per essere stato l’ultimo film interpretato da Massimo Troisi prima della sua morte: girato nel 1994 e tratto dal romanzo di Antonio Skarmeta Il postino di Neruda, è stato diretto dal regista britannico Michael Radford (Orwell 1984, Il mercante di Venezia) e le sue riprese sono terminate poche ore prima della morte del grande attore napoletano.

Il suo successo di pubblico e critica è stato però enorme, con la nomination a 6 premi Oscar (ha vinto poi quello per la miglior colonna sonora) e numerosi altri premi e riconoscmenti internazionali, diventando un vero e proprio film di culto.

Il postino: trama del film

Troisi e i suoi autori, nello scrivere il film, si sono presi un po’ di libertà rispetto al romanzo originale, che era ambientato in realtà in Cile. Ne Il postino, invece, la storia è traslata successivamente agli eventi del libro, durante l’esilio del poeta Pablo Neruda sull’isola di Capri nei primi anni Cinquanta.

Qui, il poeta (Philippe Noiret) conosce il postino locale Mario Ruoppolo (Troisi), e tra i due nasce una profonda amicizia. Il postino inizia a leggere anche le poesie di Neruda e, nonostante non sia molto acculturato, riesce a discutere con lui di poesia e metafore, ma anche di amore. Mario, infatti, si innamora della figlia della proprietaria dell’osteria, Beatrice (Maria Grazie Cucinotta), e chiede aiuto alpoeta per corteggiarla.

Tra Mario e Beatrice scoppia l’amore, e i due si sposano, ma Neruda viene richiamato in Cile, dato che il mandato d’arresto nei suoi confronti è stato revocato. Negli anni successivi, Mario continua a seguire dai media i viaggi e i premi ricevuti dal suo famoso amico poeta. Un giorno, un assistente di Neruda gli invia una lettera pregandolo di spedirgli tutte le cose che lo scrittore ha lasciato sull’isola, così Mario ne approfitta per registrare anche tutti i suoni del suo paese.

Anni dopo, Neruda e sua moglie fanno ritorno sull’isola e arrivano all’osteria, dove incontrano Beatrice e suo figlio Pablito. Mario non c’è più: Beatrice racconta che è morto prima della nascita del bambino, ucciso dalla polizia in una manifestazione comunista. Neruda, infine, trova la registrazione fatta dal suo amico, e può finalmente ascoltarla.

Il postino: spiegazione del finale

Il finale de Il postino è chiaramente molto malinconico, con la morte del protagonista. È molto diverso dal finla del libro di Skarmeta, ed è un probabile riferimento di Troisi alla propria imminente morte (era da tempo malato).

Ma la modifica rispetto all’opera originale è anche dovuta al bisogno di spostare la storia dall’ambientazione cilena a quella italiana, con tutto il suo contesto politico. Nel libro, si intuisce che il postino Mario possa essere uno dei desaparecidos della dittatura cilena salita al potere nel 1973; Troisi, così sposta la morte di Mario nei turbolenti anni Cinquanta italiani, in cui si verificarono diversi scontri tra militanti di sinistra e forze dell’ordine.