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Come finisce Madre perfetta? Ecco il finale spiegato della serie drama e thrilelr su Netflix dal 3 giugno ispirata ad Amanda Knox.

In Italia sentir parlare di Amanda Knox fa ancora male. La vicenda che l’ha vista coinvolta è una ferita aperta. Il suo è stato uno dei casi giudiziari più seguiti nel nostro Paese. Madre perfetta è una serie thriller che si ispira alla sua vicenda, raccontando qualcosa di simile ma dal punto di vista di sua madre. In streaming su Netflix dal 3 giugno, ecco il finale spiegato.

Madre perfetta come finisce

Madre perfetta si ispira alla storia di Amanda Knox ma si conclude allo stesso modo? La protagonista Helene è a Parigi per tentare di dimostrare l’innocenza di sua figlia, accusata di omicidio. Ad aiutarla vi è un talentuoso avvocato, suo amore di giovinezza. Durante le indagini, però, si renderà conto di non conoscere affatto la ragazza che ha cresciuto. È una persona del tutto diversa e ora sospetta sia davvero colpevole.

Anya era uscita con la sua amica Julie la notte dell’omicidio. L’accusata ha spiegato d’aver visto Damien quella sera. I due hanno iniziato a baciarsi ma poi è sopraggiunto uno sconosciuto dal nulla e lo ha aggredito. Il giovane le ha detto di chiudersi nel bagno ma lei ha lasciato il suo telefono nel soggiorno. È convinta he l’assassino sia lo spacciatore di Damien, e che fosse ancora in casa quando lei è scappata, ricoperta di sangue.

Anya dice la verità

La ragazza confessa a Vincent, l’avvocato, che la notte dell’omicidio lei e Damien avevano fatto uso di cocaina insieme. Una cosa tira l’altra, e la situazione era diventata molto intima. Le cose però hanno preso una piega inaspettata. Lui ha iniziato ad abusare di lei, tenendola bloccata giù. Hanno lottato e lui l’ha afferrata per il collo, per poi stuprarla. È stata lei a rintanarsi nel bagno di propria volontà, dove è svenuta. Una volta sveglia, ha sentito dei rumori all’esterno. Crede fortemente che l’assassino sia il suo spacciatore.

Una volta fuori dal bagno, lei ha toccato Damien, controllando se fosse vivo. Ha poi afferrato il coltello, ovvero l’arma del delitto, in caso l’assassino fosse ancora lì. Alla fine lo ha lasciato cadere ed è scappata via, lasciando una sua impronta insanguinata sul muro. La situazione è molto delicata ma un vicino sostiene d’aver sentito una baruffa e qualcuno gridare “No”. Quella poteva essere Anya durante lo stupro.

Prove in favore di Anya

La polizia trova anche GHB nel sangue di Anya, ovvero un acido, il che rafforza la versione dello stupro. Non è la prima volta che accade, purtroppo, come svela suo fratello Lukas al padre. Anche il suo ex fidanzato Leo ha abusato di lei.

La timeline degli eventi sembra indicare come Anya non fosse affatto nel bagno. La polizia la lascia andare ma Mani resta sospettoso in merito alla sua versione dei fatti. A complicare il tutto vie è il fatto che Helene trovi del GHB sotto il lavandino nel bagno della figlia. Le riprese a circuito chiuso chiariscono l’identità dell’uomo misterioso. Il suo nome è Kamal ed è in combutta con Anya. Un investigatore privato pagato da Claire, madre di Damien, ha infatti scattato delle foto dei due durante un incontro privato, nel corso del quale si baciano. Tutto ciò fa scattare un mandato d’arresto nei confronti della ragazza, che si dà alla fuga.

Drammatico suicidio

Helene blocca Anya prima che possa partire per Berlino. Matthias nel frattempo è preoccupato per la propria famiglia, che vede sfasciarsi. Non aiuta di certo il fatto che sua moglie lo stia tradendo con Vincent. È infatti crollata tra le braccia del suo vecchio amore.

Sappiamo cos’è realmente accaduto quella notte. Damien ha provato a stuprare Anya, che si è rintanata in bagno e ha chiamato Kamal in soccorso. Lei è innamorata di lui ma è andata a casa con l’altro perché credeva d’essere stata tradita. Ne nasce uno scontro, con Damien che afferra un coltello, poi preso da Anya che lo pugnala. Il primo colpo è il suo ma poi Kamal completa l’opera per proteggerla.

Il giovane è un illegale nel Paese. Proviene dalla Libia e non ha i documenti in regola. La situazione è ancor più complessa, visto che lui è sposato e vive con sua moglie e suo figlio. Anya non vuole raccontare tutto alla polizia perché verrebbe accusato, arrestato e deportato. Lei però non aveva idea che fosse sposato. Tale scoperta cambia tutto.

Lei lo denuncia alla Polizia, che giunge per arrestarlo ma non può far altro che vederlo saltare dal balcone e suicidarsi. L’orologio di Damien è tra i suoi oggetti personale e questo chiude il cerchio. Il colpevole era lui per le autorità. Mani non aveva mai rivelato d’aver rinvenuto un altro DNA sul coltello. Se questo dovesse combaciare con quello di Kamal, il caso sarebbe chiuso e Anya libera. Matthias intanto arriva a Parigi e racconta la verità sullo stupro subito da Anya da parte dell’ex fidanzato Leo.

Madre perfetta finale spiegato

Julie, l’amica di Anya, ha però un’altra versione dei fatti da raccontare e informa Vincent. Finalmente possiamo scoprire cos’è accaduto davvero. Anya ha dato inizio a tutto, coinvolgendo Kamal. È una manipolatrice e ha progettato l’intero piano dall’inizio.

Due mesi prima ha ricattato un professore e voleva fare lo stesso con Damien. Lui aveva violentato una ragazza in passato ma non era Anya. L’ha pagata per il suo silenzio ma quando la giovane ha saputo questa storia, ha messo in opera il suo piano. Il ricco ragazzo sarebbe stato la sua prossima vittima.

Julie doveva essere lì con lei ma alla fine si è tirata indietro, litigando con l’amica al locale. La situazione è degenerata. Lui l’ha picchiata e stuprata e lei lo ha pugnalato ripetutamente. Ha poi telefonato a Kamal e quando le ha tolto il pugnale da mano, ha visto il cadavere. Le sue impronte erano però già sull’arma del delitto. Lui è poi scappato dal tetto mentre lei è uscita dalla porta d’ingresso. Alla fine Vincent riesce a farla liberare ed Helene vede la sua vita a un bivio. Il suo grande amore va in una direzione e dall’altra si incamminano Anya e Matthias.