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Il mandolino del capitano Corelli è un film del 2001 diretto da John Madden e interpretato dal Nicholas Cage, che racconta dell’eccidio di Cefalonia.

Nel 1941, i soldati italiani invadono e occupano la Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale; tra di essi c’è anche il capitano Antonio Corelli (Nicholas Cage), interessato iù alla musica che alle armi, e che finirà per innamorarsi di Pelagia, una ragazza dell’isola di Cefalonia. Le cose, però, prenderanno una brutta piega dopo l’armistizio che ritirerà l’Italia dalla guerra.

È questa, in breve, la trama de Il mandolino del capitano Corelli, film del 2001 diretto da John Madden (Shakespeare in love) e tratto dall’omonimo romanzo di Louis de Bernieres del 1993. Il film e il libro, ovviamente, si ispirano a fatti realmente avvenuti.

Il mandolino del capitano Corelli: la storia vera dietro al film

Lo sfondo storico de Il mandolino del capitano Corelli è abbastanza noto: durante i primi anni della Seconda Guerra Mondiale, quando Italia e Germania erano ancora alleate, i primi occuparono le isole della Grecia, tra cui anche Cefalonia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, con cui l’Italia si tirava fuori dal conflitto per prepararsi poi a passare dalla parte degli Alleati e contro i tedeschi, le truppe naziste attaccarono e arrestarono i soldati italiani. Sull’isola di Cefalonia, gli italiani resistettero e cercarono di aiutare i partigiani greci, finendo però massacrati dai tedeschi.

Sebbene ispirato a fatti realmente avvenuti, il racconto del romando di Louis de Bernieres e il film da esso tratti raccontano vicende di fantasia, per quanto credibili. Molti hanno sottolineato le similitudini tra Il mandolino del capitano Corelli e il libro del 1963 Bandiera bianca a Cefalonia di Massimo Venturi. Altri, invece hanno sostenuto che la figura del capitano Corelli fosse stata ispirata a quella di Amos Pampaolini.

Amos Pampaloni era un capitano dell’esercito italiano della divisione Aqui, di stanza a Cefalonia nel 1943, e fu lui a ordinare di resistere ai tedeschi che intendevano catturare i soldati italiani di stanza sull’isola. Venne catturato assieme ai suoi uomini, ma sopravvisse all’eccidio benché ferito al collo. Curato da una famiglia greca, si unì ai partigiani locali, restando a combattere a Cefalonia per quattordici mesi. Rientrato in Italia, testimoniò davanti alle nuove autorità governative il massacro operato dai tedeschi sull’isola greca.

Tuttavia, in un’intervista rilasciata al Guardian nel 2000, De Bernieres ha negato che Corelli sia stato ispirato da Pampaloni. Esiste comunque un altro possibile e abbastanza evidente riferimento reale che ha ispirato il libro e il film da esso tratto.

Il mandolino del capitano Corelli: la vera storia di Pietro Vittorio Corelli

Più realisticamente, infatti, la storia del capitano Corelli pare ispirata da un altro militare italiano che visse la stessa parabola di Pampaloni, con la particolarità di chiamarsi esattamente come il protagonista interpretato al cinema da Nicholas Cage: Pietro Vittorio Corelli.

Corelli era nato nel 1911 a Oneglia, in Liguria, da una famiglia originaria di Mondovì, nel Cuneese. Entrato giovanissimo nell’esercito, aveva combattuto dapprima in Albania e poi in Grecia, venendo inviato con le truppe d’occupazione della divisione Aqui a Cefalonia. Lì riuscì a sopravvivere all’eccidio operato dai soldati nazisti contro gli italiani, e successivamente collaborò coi partigiani greci.

Rientrato in Italia nel 1944, venne subito re-inviato in Albania per aiutare i partigiani locali a combattere contro i nazisti. Successivamente, per le sue imprese sul campo di battaglia gli venne riconosciuta la Medaglia d’argento al valor militare. Oggi, molti dei suoi cimeli e ricordi della sua storia sono conservati nel Museo del Cappello Militare di Magliano Alpi, vicino Cuneo.