La rapina del secolo è una serie tv colombiana del 2020 in onda su Netflix, ispirata a fatti realmente accaduti: ecco come andò la rapina reale.
È una delle serie più apprezzate degli ultimi anni, anche se non proviene dagli Stati Uniti: stiamo parlando de La rapina del secolo, una produzione colombiana disponibile in Italia su Netflix, che da molti è stata indicata come una nuova La casa di carta.
La trama tratta di una rocambolesca rapina avvenuta nel 1994 alla Banca della Repubblica, in Colombia, ed è ispirata a fatti realmente accaduti, anche se in maniera un po’ diversa rispetto a quanto raccontato. Scopriamo cosa c’è di vero dietro questa serie Netflix.
La rapina del secolo: la vera storia dietro la serie Netflix
Prima di tutto, bisogna stare a non confondersi con un’altra “rapina del secolo”: il titolo della serie colombiana è infatti identico a quello di un celebre film argentino uscito nello stesso anno e anch’esso ispirato a una storia vera, quella del clamoroso furto avvenuto il 13 gennaio 2006 al Banco Río di San Isidro, vicino Buenos Aires. Sgombrato il campo da questa possibile confusione, andiamo a vedere quali fatti reali si celano dietro La rapina del secolo colombiana.
Alle 6.00 di mattina del 16 ottobre 1994, giorno d’inizio di un fine settimana con ponte festivo, alcuni uomini riuscirono a introdursi nel Banco de la República di Valledupar, cittadina del nord della Colombia non molto lontano dal confine venezuelano, con la scusa di dover riparare l’impiantio di condizionamento. Invece, il loro piano prevedeva di penetrare nella cassaforte e portare via tutto il contante che conteneva.
La rapina durò in tutto 18 ore, durante le quali nessun si accorse di nulla e non venne soarato neppure un colpo, essendo l’edificio di fatto chiuso e il camion usato dai rapinatori era stato piazzato in modo da ostruire la visione alle telecamere. Il piano era stato organizzato otto mesi prima da Benigno Suárez Rincón, un ex-narcotrafficante, e coinvolgeva una ventina di persona, tra cui anche membri del personale della banca e ufficiali di polizia.
In tutto, i rapinatori portarono via oltre 24 milioni di pesos colombiani (che all’epoca equivalevano a circa 33 milioni di dollari statunitensi), ma le autorità identificarono subito le banconote rubate dal loro numero di serie, rendendole così inservibili, al punto che i ladri si ritrovarono a doverle scambiare con denaro legale del valore inferiore a quello nominale (ad esempio, banconote da 10.000 pesos scambiate con 7.000 pesos legali).
Le indagini della polizia iniziarono subito, e svolsero con puntuale efficacia, tanto che già il 9 novembre 1996 Benigno Suárez Rincón e il suo braccio destro Alexánder Flórez Salcedo vennero arrestati. Il cervello della rapina del secolo venne condannato nel febbraio 1999 a 17 anni e 10 mesi di prigione.