Paradise beach è un film del 2016 con Blake Lively. Un dramma ricco di tensione, che vede la protagonista in un gioco letale con uno squalo.
Tutto ruota intorno alla tensione in Paradise beach, film di Jaume Collet-Serra che riesce a tenere il pubblico con il fiato sospeso. Non è facile proporre qualcosa di intrigante quando si parla di pellicola che pongono esseri umani contro squali. Paradise beach riesce però nell’impresa, con un’ottima Blake Lively, di realizzare una storia interessante, con scene adrenaliniche che tengono il pubblico incollato allo schermo.
Paradise beach trama e cast
Nancy Adams è una studentessa di medicina che ha deciso di mettere la propria vita in pausa. Sta provando a superare il lutto per la morte della madre. Dopo ave trovato delle sue vecchie foto in una spiaggia paradisiaca, si getta all’avventura e riesce a trovarla grazie all’aiuto di un uomo del posto, Carlos. È sola e, indossata la muta, si getta in acqua e inizia a fare surf. Fa anche amicizia con due giovani surfisti e tutto sembra perfetto.
La notte sta per calare ma, dopo una telefonata stressante col padre, che non capisce perché stia ignorando i suoi obblighi, si getta di nuovo in acqua. Di colpo si imbatte nella carcassa di una megattera orribilmente squartata. Percepisce la presenza di uno squalo bianco e da allora ha inizio il suo incubo. Prova a trasformare la megattera in uno scoglio dove trovare riparo. Il tempo però stringe e lo squalo sembra affamato.
Il cast di Paradise beach è molto scarno, considerando come quasi tutto il film sia incentrato sulla lotta solitaria tra Nancy e la belva che si cela sotto le onde. La protagonista è interpretata da Blake Lively, mentre Carlos, l’uomo che l’ha condotta su questa spiaggia, ha il volto di Oscar Jaenada. Vediamo in videochiamata, brevemente, il padre di Nancy, ovvero Brett Cullen. Sua sorella Chloe è invece Sedona Legge.
Paradise beach come finisce
Ferita e sofferente, Nancy riesce a raggiungere la boa, evitando così di morire dopo che lo scoglio dove si era riparata è stato sommerso dall’acqua. Scorge una nave mercantile e prova a mandare dei segnali con la pistola d’emergenza. I proiettili sono però logorati dal tempo. Non sembrano funzionare e poi cadono in acqua, senza produrre luce. La nave si allontana e lei perde ogni speranza. Un ragazzino però trova la sua GoPro, intanto tornata a riva. Vi è il suo messaggio disperato e le immagini dello squalo. Il piccolo corre a chiamare aiuto.
Lo squalo continua ad attaccare la boa. La giovane spara gli ultimi colpi contro la belva, che prova a rovesciare la struttura. Nancy ha un’idea. Ricorda che dalla megattera fuoriusciva dell’olio e così decide di sparare su quella scia, incendiando l’acqua e ferendo lo squalo. Un ultimo suo colpo alla boa però scaraventa la ragazza in acqua, costretta a lottare in tutti i modi per restare in vita. Si infila nella struttura metallica della boa per resistere ai morsi letali, ma poi si tuffa e va verso il fondo, dove spostandosi all’ultimo istante, fa schiantare lo squalo sulla base acuminata alla quale era legata la boa.
Scopriamo che il bambino è il figlio di Carlos, che trova il corpo moribondo di Nancy a riva. Riesce a salvarla e, un anno dopo, ritroviamo Nancy che ha ripreso gli studi e si è laureata. È anche tornata a fare surf con sua sorella. Ha superato il trauma. Quell’esperienza l’ha resa più forte e in grado di fronteggiare tutto. La ricorderà per sempre anche grazie alla cicatrice che porta sulla gamba.